417 religiosa venerazione gli estremi conati di un popolo degno ili migliori desi ini ; cui l'acerbità delle sventure non tolse gli antichi e nobilissimi sentimenti della patria carità , e la comunanza di affetti per la comune causa e la comune italiana famiglia. I popoli della Liguria e del Piemonte sono con voi, o intrepidi figli della laguna, perchè son nostre le sventure e le glorie di Venezia, perchè la libertà od il servaggio della vostra terra natale è libertà o servaggio della nazione; dell’Italia. E cpiesla Italia pur vituperata e desolatissima, ma non ancor vinta. Il vessillo tricolore, umiliato dalla vergognosa tregua di Milano, sventola ancora rispettato e potente sulle libere acque di Venezia, all’ombra del vecchio leone di s. Marco , e rinnova non ingloriose prove contro 1’ Austriaco sul Verbano , sul Lario e sulle italiche mura della vittoriosa Bologna. I pericoli incalzano, ma noi abbiam fede nel vostro patrio entusiasmo , nel vostro disperato coraggio. Fratelli di Venezia! I generosi non possono essere codardi, la libertà non manca ai volenti; mostrate ancora una volta che l’Italia non è vinta, e che , tra le onle della patria periclitanle , i popoli son più sapienti e più forti di chi giurava difenderne i destini. VENEZIANI ! Noi dall’Alpi vi rimandiamo il saluto, che c’indirizzate da 11’Adria ! Viva l’Italia! Viva il concorso unanime di tutte le popolazioni italiane al trionfo della santa causa della comune indipendenza ! Dal Circolo nazionale di Torino, 23 agosto 1848. 28 Agosto. ili mim provvisorio di vemzia. Considerato che la birra o cervogia è un surrogato del vino, soggiacente questo ai tributi di consumazione; Veduto che la birra o cervogia, che qui si apparecchia, è immune da ogni gravezza finanziale ; A sollievo della stringente condizione dell5 erario, i#ecr<*ta : Fino a nuovo ordine, la birra o cervogia, che si produce nelle fabbriche di questa città e nei territorii di sua pertinenza, viene da oggi sottomessa ad un imposta di L. 6 e cent. 72 correnti per ogni quintale metrico netto. Il Magistrato Camerale, cui si fanno contemporaneamente T. ili. 27