33 uimi essere queste molte divisioni di partiti, di opinioni e tendenze, non dubbia, anzi secura prova del nostro ancor limitato progresso in civilizzazione politica, per meritare un’assoluta indipendenza, se anco avessimo potuto mantenersi in essa; cosa impossibilissima per la condizione dei tempi, e già posta fuori d'incertezza dalle più sarvie menti della Lombardia e Venezia, non che d’Italia. Premesso questo, permettete che pur vi dica, la libertà de’popoli 1011 aver avuto comiuciamento, uè durata, se non a mezzo della loro inione e fratellanza, del convincimento in cui era ogni anima generosa utorno al rispetto che doveva alle altre, intorno al rispetto che doveva a se stessa. Egli è soltanto in forza della stima scambievole che gli uomini, collegati in masse, possono strettamente dipendere da altro uomo, e questo giungere a comandar loro. I giudizii però di queste masse, ed io intendo qui parlare delle sole militari corporazioni, le manifestazioni loro, allora quando dette corporazioni non abbiano raggiunta ancora la indispensabile disciplina, non sono sempre le più giuste, come sono sempre quelle che si tolgono dalle vie della moderazione, e della legalità. Cittadini, vorrete forse annientare queste basi, questi legami di associazione? allora sarebbe meglio diceste alla bella prima, desiderare gli austriaci, attesoché senza essi legami, le forze riunite del Piemonte, Lombardia, Toscana, ltomagna, di parte del reame di Napoli, non basterebbero a salvarvi. No, lo ripeto, non basterebbero ! E sapete ciò che potrebbe correr dietro alla vostra perdita ? Niente meno che la perdita di tutte le provincie ai di qua del Mincio, o dell’Adige, già riconquistate dal nemico, le quali dovrebbero perciò esservi ben poco grate. Quale onta, al cospetto dei pòpoli, non sarebbe anzi questa .per voi? Che vorreste ne dicesse la Storia? Concordia quindi, Cittadini, moderazione, disciplina, legalità, senza di cui non potrete mai sperare essere tranquilli e contenti. Cittadini di qualsiasi politico pensamento voi siate, assopite per ora in voi ogni spirito di partito, di ambizione, di privato interèsse; assopite ogni rancore, personale, e forniti del solo entusiasmo degno di questo secolo, di quello che porta alla tolleranza, all’associazione, alla scambievole stima e confidenza, armati di fucili e bajonelta, cercate rendervi utili alia patria vostra; cercate formar parte dell’esercito vittorioso che ognora avanza alLa vostra difesa, alla vostra liberazione; e benedicendo al glorioso Re Carlo Alberto, a’suoi figli, ed a quelli che per voi sopportano il maggior peso di fatiche, e risponsabilità, non domandate se non questo, oi essere cioè guidali a combattere lino a che gli austriaci non occuperanno più mi solo palmo di terra italiana. Ritenetelo, o Veneziani, per l’indipendenza, o per la servitù de’ popoli, non si guereggia che ben di rado fra mura cittadine, dietro barricale, o ne’forti; ma sì bene in campagna aperta. La vittoria nella pianura di Marengo, frullò al grande Capitano la ritirala dell’esercito austriaco oltre al Mincio ed al Po, la rioccupazione di Piemonte, Lombardia, Liguria, ,ir|ua, Modena, delle Legazioni e Toscana. Al campo dunquCj Citadinij al campo! Colà, al cospetto di 200 mille uomini, non penserete che alla vostra indipendenza, alla gloria di vincere, o morire, e per esse vedrete T. III. m m 3