406 24 Luglio. (dalla Gazzetta) PARLAMENTO ROMANO CAMERA DEI DEPUTATI — Sessione del 18 luglio. La seduta del Consiglio dei deputati di questa mane : è stata una delle più interessanti della tornata. Il ministro Mamiani, al suo ingresso nel Consiglio, è stato accolto tra vivissimi applausi di molti deputati c delle tribune. Egli ha dato ragguaglio degli avvenimenti di Ferrara; ha annunziato avere gli Austriaci passato il Po in tre punti, a Francolino, a Ponte Lagoscuro, ed Occhiobello, ed essere nel numero di sette mila. Quindi la città taglieggiata dal nemico per due mesi di razioni, ed il coraggioso rifiuto del preside della provincia, e le minaccio crudeli del nemico. Ha in seguito partecipato al Consiglio il forte rammarico di Sua Salitila per la baldanza nemica, e che in giornata sarebbe pubblicala una solenne protesta in suo nome, la quale ha comunicata all’Assemblea. I deputati IluonapartCj Montanari, Sterbini e Borsari hanno peroralo perchè si indirizzasse al principe un messaggio, in cui si manifestasse il voto del Consiglio, affinchè venisse intimata legalmente la guerra all’austriaco aggressore. Quindi il Consiglio dei deputati è passalo a nominare una Commissione onde redigere l’indirizzo; questa, dopo essersi raccolta nella sala della presidenza, è venuta a leggerlo al Consiglio, ed è stalo alla unanimità approvato, e nominata una deputazione- di dieci membri, onde presentarlo al principe. L’indirizzo è il seguente : » Beatissimo Padre ! » Il Consiglio dei deputati unanimemente reca a Vostra Santità la dichiarazione di sua riconoscenza per la sollecitudine, colla quale ha ordinato una solenne protesta contro l’invasione delle truppe austriache sul territorio della Chiesa. Cattolici ed Italiani, i deputati fremono di sanlo sdegno per simigliante violenza : rappresentanti del popolo, vi olirono il cuore ed il braccio del popolo, che è nerbo delle nazioni. Essi ricordano i delitti in ogni tempo perpetrati dagl’imperiali contro questà Santa Sede, e le antiche e recenti lacerazioni d’Italia, la quale non può essere più serva, dacché voi, o Padre Sanlo, l’avete benedetta. E con alletto reverente di figliuoli, vi pregano e scongiurano a far sì che il governo vostro non metta tempo in mezzo a brandire le armi per difesa ed offesa, e ad unirsi in durevole alleanza co’principi, che son degni di moderare i popoli italiani, dacché combattono per l’italica indipendenza. Stretti con nodi indissolubili alla Santità Vostra, nel nome della quale Italia ricupera il suo primato ed il mondo si rinnova, noi siamo pronti a sacritìcii estremi, per difendere i vostri, i nostri, i diritti imprescrittibili della Chiesa, del popolo, della nazione. Invocate di nuovo, o Padre Santo,