4 54 degno erede delle tradizioni di Mettermeli, ed alleato dei Gesuiti, si valga per ricondurre quasi smarrite pecorelle, e buon grado o no, sotto gli artigli della grifagna bicipite quei generosi, i quali, martiri della santa causa italiana, non dubitarono preferire la emigrazione con tutte le sue privazioni^ i suoi dolori, alla ignominiosa quanto abbietta servitù dello straniero invasore. Sempre corruttrice, e sempre immorale, la politica austriaca, colle subdole sue mene, colla perfidia più ipocrita, ha saputo pur troppo farsi strada di bel nuovo in qualche paese, e valendosi dei consigli di un Har-lig, di un Torresani, di un Marzani, pervertire col mezzo de’ retrogradi e dei gesuitanti non pochi uomini, i quali tempo fa ritenevano impossibile qualsiasi patto, clic non fosse d'ira, di sangue tra gli oppressori e gli oppressi. Gli agenti della 1. lì. cancelleria aulica giunsero a sorprendere la buona fede di certe anime ingenue, e da bene, viziandole ; giunsero, quel eh’ è peggio, a suscitare coi civili dissidii lo spirito di parte, di municipio, vecchie piaghe d’Italia, ad aizzare Italiani contro altri Italiani, e cittadini di un paese contro cittadini, cui serra uno stesso muro, una fossa medesima. Di questa guisa si è operato, e si opera in una provincia della Venezia, che fu sventuratamente, e non per sua colpa, la prima a ricadere (speriamo che il danno e la vergogua non durino molto), sotto il dominio dei barbari. — L’imperatore d’ Austria, che s’intitola Duca del Friuli che ripescò questo titolo longobardico nelle vecchie cronache, che sa essere stata in diebus illis riunita questa provincia ai ducali di Baviera e di Carintia, mostra, non diremo predilezione, ma certa quale indulgenza per quel tratto di paese, che dall’Isonzo alla Livenza distendesi. E di latto che Treviso, Padova, Vicenza, Rovigo, furono fin qui più taglieggiate e malconce assai più. — Il re del Lombardo-Veneto, che vede sfuggirsi dal capo la corona di Teodolinda, sogna forse star pago in ogni evento al berretto ducale di Berengario e diRachisio? 0 questo berretto ducale, secondo le viste dei successori di Mettermeli, sarebbe destinato a cingere le tempia dell’ex duca di Modena? E la Confederazione germanica, che reclama per sè il Trentino e l’Istria, due paesi Italiani, non avrebbe tra i possibili in animo di far piantare ai limiti del Trivigiano una selva di pali giallo-neri, colla leggenda Territorio germanico ? Queste sono congetture; ma i fatti parlano chiaro, e gli arlifizii e le segrete pratiche dell’ austro-gesuitismo si svelano, e si tradiscono, ove guardisi alle continue sollecitazioni a ripatriare, che da qualche tempo amici, congiunti ed altri fanno giungere a quei profughi che, per non sotlomel-tersi, emigrarono. » Tornate (cosi ad una voce parenti, amici ripetono) tornate, o fra-» telli, alle case vostre. — Chi vi condanna a starvene lungi, con grave » scapilo degl’interessi vostri? Qui regna quiete —Nulla abbiamo a te- * mere . . . Quante angustie vi avreste facilmente risparmiato, ove, in-» teso il tenore del trattato che garantiva la sicurezza di ogni persona, » 'i foste adattati a rimanere in patria! Noi, vedete, comunque a mal * in cuore, seguila la capitolazione, non conoscendo altro rimedio, pen-