377 ingrossate fino a 400 mila ; ma ei non può tener dietro se non col terrore e la iorza; infedeli elementi che finiscono di distruggersi da sè medesimi. Ei desolerà l’Italia, ma l’Italia spopolata e deserta non potrà più alimentare le sue masnade. Gli sono necessarie numerose guarnigioni iu ogni città, in ogni distretto , senza di che l’insurrezione si riprodurrà , malgrado tutti i mezzi violenti ed atroci posti in uso per ¡schiacciarla. L’Italia non è la Polonia; Italia non è come la Polonia separata per immenso confine dalle nazioni ove più ferve lo spirito di libertà; in Italia non esiste come in Polonia la distinzione fra nobili e servi, nè si possono opporre questi a quelli; ed ora che l’Austria estende le sue conquiste nello Stato Pontificio e forse anche più lungi, e soddisfa 1’ antico suo desiderio di togliere al papa le tre Legazioni, deve di necessità disperdere le sue forze sopra un più ampio terreno ed eccitare maggiori gelosie fra le potenze straniere. Il repubblicanismo ferve in Germania; fervono odii fra i contadini ed i signori; il nuovo impero germanico è un romanzo che ha una voga passeggiera, e che di qui a non molto in luogo dell’ unione vi porterà le dissensioni. Lo stato di Vienna non è tranquillo, non è tranquilla la Boemia, non la Croazia, non l’Ungheria, non la Galizia; e lo stesso sistema dell’Austria di promovere le animosità fra i diversi suoi popoli, può forse offrire un’ utilità presente, ma è rovinoso nelle sue conseguenze. Ora che tante passioni sono sfrenate e in conflitto fra di loro, l’Austria può lottare ancora per qualche tempo coll’astuzia o colla forza, ma è destinata a soccombere. Intervenga o non intervenga la Francia, se la repubblica francese adotterà la politica egoistica di Luigi Filippo, ne subirà eziandio le conseguenze. La Russia non ha alcun interesse di allearsi colla Germania , contro la quale esistono già motivi di rancore; ed ove losse cercata sinceramente da noi, ci potrebb’ essere favorevole. La Svizzera non tarderà guari a pentirsi, se non si desta dalla timida sua neutralità : che che si tàccia, una guerra europea è imminente, e la Svizzera sarà una provincia di conquista come lo saremo noi, se non ci terremo uniti. Senza le gelosie commerciali e marittime, l’Inghilterra avrebbe provveduto meglio al suo interesse col favorire l'indipendenza italiana; ma forse ella ondeggia e forse diserterà per allearsi coll’Austria contro la Francia o la Russia; ma quali guadagni sia per ritrarne, lo dirà il tempo. Non è ancora guarita dalle piaghe recatele dalla guerra contro la rivoluzione francese, ed una guerra contro la rivoluzione dei popoli può tornarle funesta. Italiani! La nostra causa non è perduta. Essa è una causa comune cogli altri popoli; se la libertà cade fra di noi, cadrà anco a Vienna ed in Germania , e i tedeschi che ora plaudono ai successi barbarici di Ra-detzky, avranno forse a piangere di qui a poco , se non si avvisano a migliori consigli. Se cade la libertà in Italia, il suo progresso sarà pure paralizzato in Francia, come lo fu dopo il 1824 , come lo fu dopo il 1830. La società europea è così formala , che un popolo non potendo isolarsi da un altro, la libertà di questo non può sussistere o prosperare ove sia oppressa la libertà del suo vicino. Fra i nostri errori, uno fu pur quello di prendere troppo alla lettera che F Italia farà da sè. Nessun popolo può assolutamente fare da sè, e guai a chi lo lenta.