44 sangue dei martiri fatto sacro, ìnafliato dalle rugiade dei cieli, benedetto dal bacio di Dio, non sarà mai più dei tedeschi. Voi, fratelli, dovrete pazientare la momentanea presenza delle tigri croate in sembianza umana, e robuslare nell1 anima quel patriottismo, di cui deste luminose testimonianze, e preludiare coi \oli e colla preghiera il vicino giorno che saranno scacciate da Mirano, o che in Mirano trove-ran sepoltura. Fratelli ! occupate questo doloroso episodio nei seguenti maturi riflessi. Cosa delibasi fare tuttora perchè la nostra guerra eh’è universale di principii, sia universale pur d’insurrezione. 2. Cosa debbasi fare tuttora perchè 1’ UNIONE ITALIANA sia un fatto positivo, anziché un nome vano, e quasi oltraggiato. Cosa debbasi fare dei degeneri fratelli italiani, nemici della patria, pei quali i fatti presenti sono la pietra del paragone che rende sicuro e infallibile il nostro giudizio. Io,' senza mentire al mio carattere fermo, leale, e tulto affatto ita-liano, non potrei essere fra voi. La mia presenza inattiva dinnanzi le aquile aborrite non potrebbe che rendermi vittima infruttuosa della tirannide, e tornare a Voi dannosa sotto il vandalico pretesto di tenervi in seno un giurato, pertinace, eterno nemico dell’ Austria. Io so bene che tutti voi, o fratelli, approverete il mio divisameuto, e sarete compresi del-l’angosciosa distretta eh’ io provo per essere lontano da voi. Accettate anche in questa fatale occasione le assicurazioni della mia riconoscenza, cui avete tanto diritto, ed il bacio sincero del fratello ed amico. Il Presidente DEMETRIO MIRCOJICII. 44 Luglio. Viva F Italia ! IL COMITATO PROVVISORIO DISTRETTUALE DI MIRANO Da Venezia li 15 Giugno 1848. AL PRESIDENTE del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta. Nella mia qualità di presidente del Comitato di Mirano pongo sotto la protezione della Repubblica la mia persona, e quella dei miei colle“ ghi ricoverati in Venezia 3 ed esibisco l’opera nostra gratuita a vantaggio e servigio della patria. Il mio abbonimento alla dominazione austriaca è notorio* Io nè pregai nè volli impieghi da quel governo. Fui bensì deputato dei Comuni e Presidente consorziale , perchè almeno in questi incarichi veniva ombreggiata una forma di liberale reggimento» Ed ò la compiacenza di non