276 ferro dall’onorata guaina, e manderebbe un’altra volta il grido possente di libertà. Lo sa la Russia, e per questo raccolse, pronto ad agire, un esercito imponente — Lo sa la Prussia che volendo troppo pesare sugli sventurati Polacchi vede prossima a fuggirsi di mano la Posnania — lo sa r Austria che inferocendo colle stragi nella Gallizia si cacciò una spina nel cuore. — Anche 1’ oppressa e troppo infelice Irlanda potrebbe in un moto generale sollevarsi a libertà, e distrarre le forze dell’ Inghilterra. Nella penisola Iberica il partito retrogrado sempre fiaccato ma mai vinto, rialzerebbe potente la testa e getterebbe nuovamente que’paesi negli orrori della guerra civile. Ma la Francia, come abbiamo detto, non può lasciare sommergersi l’Italia in questa lotta gigante — Se anche non volesse pensare che soffocato il sentimento d’indipendenza in Italia e dominata questa dal gabinetto imperiale potrebbe essere compromessa in seguito quella libertà che le costò tanto sangue, la Francia, terra cavalleresca e generosa, non può rifiutare il soccorso alla sorella che con essa e per essa combattè battaglie immortali, — la Francia non può dimenticarsi che le legioni italiane tra i ghiacci della Russia versarono torrenti di sangue per salvezza del suo esercito — la Francia deve, rammentarsi che se la sua influenza morale non vince l’ostinazione dell’ Austria, le è porta 1’ occasione di lavare 1’ onta di Waterloo con un secondo Marengo. Ammessa quindi come una indeclinabile necessità il soccorso Francese nella nostra guerra d’indipendenza, ed osservate le condizioni specialissime nelle quali trovansi i varii stati Europei e gli eminenti interessi che forse contrariano quello che da alcune menti si pensa, noi riteniamo che una guerra europea sia ben lungi dallo scoppiare, e che l’intervento armato della Francia in Italia non sarà forse necessario — Noi riteniamo che la Francia e l’Inghilterra interporranno a nostro favore la loro possente mediazione che dovrà essere accettata dall’ Austria. Che se forte nella sua ostinazione (presta volesse riporre le cose nello stato primo, noi riteniamo che l’esercito Francese discendendo dalle Alpi in nostro soccorso, e non coll5 idea di conquiste, 1’ Europa starebbe spettatrice della nuova lotta lino a che la gloriosa bandiera Francese non oltrepassass« quei confini entro ai quali combattiamo per la più santa delle cause. 9 Agosto. {dall’ imparziali) Dichiarazioni del Generale Zncchi intorno alla resa di Palmanova. Dopo che Udine cedette alle forze austriache, Nugent intimò immediatamente la resa di Palmanova. Essendo stata negativa la risposta, i'1 tosto strettamente bloccata senza che prima d’ allora si fossero ottenute provvigioni di sorta replicatamente domandate al Comitato e al Governo provvisorio di Venezia, il quale forse trovavasi nell’impossibilità di corrispondere ai nostri bisogni.