211 jigiiori deggiono ben rammentarsi essere slato il Paolucci quagli eh» il Ite# chiamare. 11 sig. Bua non acconsenti al progetto d’imbarcarsi sul vapore ove trovatasi il conte PalfTy ; e accampò invece giuste ragioni per far si eh« il vapore fosse dato a lui solo, con ¡scorta. L’indecisione, che sorse fra i signori della Municipalità derivò solo volersi attenere lealmente (in onta alle gravi urgenze) alla capitolazione. È bensì vero che il Paolucci fece osservare come al proposto tragitto mal potesse reggere il piccolo vapore in ferro, destinato alle comunicazioni interne per la laguna; che il perderlo sarebbe stato danno gravissimo per Venezia; verità che fu poi dimostrata dall’immenso vantaggio che ridondò in seguito da quel piccolo naviglio al servizio interno dell’estuario. Perciò che spetta, allo scioglimento delle truppe, s’ignora che cosa fosse stato insinuato alle truppe del WimplFen ed ai granatieri prima de! ¿2 marzo, e qual parte secreta vi avesse avuta il generale Solerà. Ma è indubitato che, quantunque il Solerà destinasse due .comandanti ai suddetti due battaglioni, egli non si curò poi allatto di rannodarli , riorganizzarli, far loro prestare il giuramento. Potrebbesi citare invece che , trovandosi i suddetti militi un giorno inquieti nella caserma dei Tolentini, parlò loro di stangate ; locchè produsse un tal fermento , che , seuza lo intervento del presidente Manin e del sig. Toffoli, essi sarebbero venuti ad eccessi contro lo stesso Solerà. Dimentica poi l’autore del suddetto articolo, che il generale Solerà, di sua propria volontàs è all’insaputa degli altri ministri, pubblicò uu ordine del giorno, con cui prometteva il pronto congedo a tutte le truppe. E incalcolabile il male, che derivò da tale imprudenza; male che si estese persino fra i soldati di Marina, gran parie dei quali pretendevano avere diritto al congedo in forza di quell'ordine. Parecchi molivi si accumularono, in breve tempo, per indurre il Governo a desiderare il ritiramento del Solerà; e a ciò si aggiunse il pubblico fermento , che si manifestava in tutta la città , perfino cogli scritti 'norie a Solerà. Acciocché il suo ritiro gli riuscisse meno penoso, lu promosso a generale di divisione; la quale premozione se diede luogo, come avvenne in fatto , a grave censura contro il governo , questa dee Siuslamente cader tutta sopra il Paolucci. Fu poi messo in istato di pensione, giacché non avrebbesi allora saputo altrimenti impiegarlo, senza affrontale la pubblica opinione, che gli era affatto contraria. Quale fosse la parte presa dal Solerà ne’primi momenti del 22 marzo, per verità non si conosce; ma certo si è, che non fu veduto, almeno in pubblico, nè al dramma dell’arsenale, nè nella piazza, dove coloro che vi presero parte giuocarono la propria vita. — Era poi inutile il rammentare , che vi fu un Solerà martire della ■‘berta italiana, giacche questo è ben noto, anco per le memorie del sig. d’Andryanne. Su ciò infine si avverta, che l’ex-ministro Paolucci non ha altrimenti 'olulo svisare i fatti, nel suo rapporto all"Assemblea, in quanto conceria le truppe, ma toccò anzi tale argomento leggermmtc, per soverchia