196 modo che Auseremo dipenderanno molti secoli di prosperità o di sciagure. Pensiamoci ! . . . . Pensiamoci noi lutti che in ogni parte d’Italia ci aduniamo in circoli fraterni per agitare le nostre sorti , per promuovere il trionfo della grande contesa ! Vegliamo tutti alla salute della patria : Salviamola ! E le future generazioni scriveranno un giorno, raccolte e riverenti, queste parole sulle nostre tombe — Ai grandi avi, che diedero loro una patria, i nipoti riconoscenti. — Genova, 24 luglio 1848. (Dal Cittadino Italiano). 2 Agosto. {dall’ Imparziale) «¿2 3SE»! ìNoi non siam di coloro, che giurano sulla parola di un giornalista; ma quando tutti i giornali s’accordano in un solo pensiero e in un solo voto, bisogna dire che esso sia 1’ espressione dell’ opinione pubblica, anzi della verità, essendo il consenso universale uno dei requisiti del vero. Or qual è questa opinione, in cui tutti i giornali, anzi tutti i cittadini consentono ? Quella, che il Governo, prima d‘ invitare i troppo aggravali e oramai esausti Veneziani a far la loro parte verso gli esuli, faccia egli la sua. E la farà, togliendo a tanti presidenti, generali, direttori, ispettori, ecc. di fresca data una porzione di quelle paghe, che esorbitanti sempre, oggi si possono dir scandalose; la farà, licenziando tanti novelli impiegati, di cui s’ era circondato il caduto governo, per il solo merito di aver gridato: Viva la Repubblica; la farà, chiamando al loro luogo molli di questi medesimi esuli, che, provetti e onesti impiegati, giovar potrebbero il nuovo Governo dell’ antica loro esperienza. No ; a molti di questi esuli non si tratta di far carità, ma di render giustizia ; nè cosi abbisognano essi de’nostri soccorsi, che più non abbisogni il governo dei loro lumi. Nè dicasi che, cambiata la officina, convien cambiare gli utensili, e che a cose nuove si richieggono uomini nuovi ; poiché non panili che tutti sian nuovi gli onorevoli membri del governo presente; e, se ben ricordo, molti di essi ebbero dal passato e impieghi e titoli e nastri; il che pruova per lo meno che furono per 1" addietro tanto rassegnati Austriaci, quanto sono adesso caldi italiani. Or se gli uomini di vecchia stampa possono giovare nei primi luoghi, perchè no nei secondi; massime eli« ogni luogo è onorato, quando si tratta di servire alla patria? E in fatto noi conosciamo taluno, che anche in questi secondi uiiìcii era lielo di prestar la sua opera, e la prolTerse al Governo; ma questo 1’ ha ricusata. N« ci si opponga, che questa è una condizione provvisoria di cose, e che il nuovo commissario di Carlo Alberto porrà a tutto riparo; poiché quanto al primo, noi diremo che non v’ è provvisorietà, non indugio, il qual1’ non sia colpevole, quando si tratti di esercitare, non che la pietà, la glll‘