224 ricusalo di comparire all’udienza perch’egli non aveva più la consueta sportula, sì che altri mosso a compassione, prendesse a soccorrerlo in mia vece; se, prevalendomi del nome di tirolese quando significava padrone, supplito avessi con esso alla mia pochezza onde ottenere lucrose curatele; e se infine, non avessi avuto altro nella mente e sulle labbra che la parola svanziche, così nobile, così gentile, così italiana! (1) Ma io, vedete ( mi è forza il dirlo ) non ho mai ricusato nè a parenti, nè ad amici il soccorso elle dar potessi; e per poterlo talvolta ricorsi anche, ad altrui, come al Pio Monte: e n’avrei testimonianze. E di me basta. Or veniamo a voi Libèralone del 22 Luglio: che avete voi fatto, dato, o che pur detto a prò della Patria finché l’Aquila a due rostri le stava sopra? Qual danno sarebbe a voi venuto dall’eccidio della prode Guardia Civica del 22 Marzo ? 0 non piuttosto quale vantaggio, almeno per lo sterminio di quasi tutti gli Avvocati distinti e mediocri, le cui clientele agognavate! E che avete poi fatto o dato dopo la proclamazione della Repubblica per impedire i fatali errori di quel Governo ? Avete voi parlato, scritto, pregato, rimprocciato, corso, sudato e sempre indarno, tollerato, superbe ripulse d’una fatale ambizione, perchè il Governo pensasse all’interna tranquillità ed alla forza esterna, e perchè senza i corsi indugi stringesse vincolo di fratellanza colla Lombardia? Voi no; voi riservaste i lagni e i rimproveri ad un tempo più opportuno; quando il prestigio del Manin fosse sparito, cd egli scendesse dalla dittatura: non solo perchè temevate la ciurmaglia pendente dal suo labbro, ma perchè non è vostro costume cozzare con chi si tiene in seggio, sì calpestare i caduti. Pure il Manin, che oscurò, pur troppo! il suo nome col posteriore contegno, e pose in pericolo l’Italia intera, sarà sempre stalo il primo autore della cacciata degli Austriaci di qua, perchè senza le sue illusioni sanzionate, per così dire, dalia prigione e soccorse dal caso, 1’ audacia ‘Iella Guardia civica a tanto non sarebbe giunta : e voi sarete invece mai sempre un bel.... dottor Mattei. Voi chiamate dolorosa e avvilitrice là dominazione austriaca, che tanto 'eneraste, ossequiaste, leccaste! Voi fra’primi, e forse Punico, ad ornarvi i calzoni di cilestro per dedicarvi in anima e in corpo alla Casa di Savoia come poc’anzi a Casa d’Austria, nel tempo stesso che Carlo Alberto sostituisce ai cilestro il tricolore italiano! Ora il Re, per ¡sventura dovette dare addietro: tirale voi innanzi, o state alle vedette? Oh se quegli non avesse fautori che simili -a voi, io dubiterei molto •Iella giustizia della sua causa! Ma la Dio mercè v’hanno uomini di tempra ben diversa che parlano per l’ITALICA UNITA'! Deh! v’ otturino essi 'e fauci; chè il vostro lezzo attraverso la maschera non ne tramandi tal pinzo da ammorbarla per sempre ! GIUSEPPE BERNARDI Am. (0 L’avv. Maltei non s'avvide che il Tir,olo Italiano era Italia, che molto clop» 11 Marzo; noi si cordonila con altri onorevoli suoi compatriotti. —