99 Itali già stati congedati, dopo otto anni di servizio sotto le insegne, nei B,Uaglioni attivi, vennero ora straordinariamente richiamati, come appàr-Biienli all’armata di riserva. Mentre facciamo plauso alla venuta di epiesti generosi nostri fratelli, i l|iiali quasi tutti padri di famiglia, abbandonarono i loro focolari per corn-jSittere Li santa guerra, crediamo fare cosa grata ai nostri lettori produ-cfndo, qui sotto, l’allocuzione tenuta ai medesimi dal Generale piemontese ebe li precedette in Venezia di alcuni mesi: ALLA TRUPPA PIEMONTESE GIUNTA IN VENEZIA. Soldati! Nel momento in cui, sommamente desiderali, ponete il piede in que-■a illustre città, sento il bisogno di rallegrarmi con voi del vostro ar-Bvo, e d’indirizzarvi nel tempo stesso alcune brevi parole. Partito io pure dalla patria comune, alcuni mesi fa, fui testimonio ■'II'entusiasmo coli q^tale, solleciti e festivi, accorreste dalle singole pito-Hueie ai rispettivi depositi, ansiosi di unirvi al piti presto coi vostri fragili dei battaglioni attivi già stali avviati al campo della gloria. ■ Destinali ora alle operazioni militari nel Veneto, siete chiamati a con-Hbrrere a questa importantissima e gloriosa missione con altri corpi ita-■ani che vi precedettero, e che tutti già diedero non dubbie prove di valore e di virtù militari. Questi militi accorsi alila santa guerra, da ogni angolo della nostra ■alia, sono tulli vostri fratelli, come tali vi stendono la mano, e come Idi saranno da voi accolli, ne sono certissimo. Una perfetta armonia regni fra noi; procuriamo di non fare che una pila famiglia unita di guerrieri italiani, come dobbiamo costituire un’Italia ■ Ht’fa e libera; e rispondiamo colla più intima concordia alle scerete mene ■eli austriaco, che, sotto ogni forma, e con ogni mezzo, tenta, pur troppo, pdefessamente, di seminare ovunque discordia e diffidenza. Unione stretta, lisciplina forte, confidenza reciproca, ubbidienza assoluta ai capi, ecco ■«auto vi domando in nome della patria italiana, in nome del re nostro, quale certamente non vorrete disubbidire. Sappiate poi che il popolo, che ora festivo vi applaude con animo ■ eramente italiano, ha lestè compiuto un grande allo politico, volendo lf)ii voto quasi unanime associare i suoi destini ai vostri ed a quelli dei Icorosi Lombardi. Questo popolo veneziano ebbi campo di conoscerlo; I'1 sua indole è eccellente; rischiarato sopra i suoi veri interessi anela finch’esso di far parte di un regno italiano, forte e libero, sotto lo scet-l''° costituzionale di Carlo Alberto; rispondete alla sua cordiale accoglienza l()l> franca e leale reciprocità; pensale che Venezia, stretta ed oppressa r . nemico, eccetto dalla parte del mare ov’è tutelata dalla brava squadra l'ulta, confida a’suoi figli, a noi, ai nostri fratelli la difesa della sua liberta, dei suoi averi; questa sua libertà, questi suoi averi vi sieno sacri