437 polo, e meno pei civili, così detti volgarmente poveri vergognosi. Diffnlti: la pubblica Beneficenza esausta è di cassa per modo, che ha incontrati dei debiti per supplire alle diurne elemosine; e mensilmente corrispondere all'esteso di Lei Ministero, un generoso stipendio. Non si può a meno però di accennare, che una tale giornaliera elemosina è al disotto del mantenimento di un cane; poiché, dai venti, non si dirama più che a trenta centesimi; ed è sempre personale soltanto; anco se il povero che la percepisce, fosse capo di una famiglia, che si estendesse come quella di Beniamino. La Casa d’Industria non ammette che gioventù, ritenuto che questa sia ubile ed istrutta nei pesanti scurrili lavori, ehe in essa Casa si esercitano. L'Ospizio dei poveri vecchi, si manifesta da sé: non riceve che vecchi; ma la moltissima affluenza dei concorrenti, e l'angustia del recinto, rende difficilissimo rinvenir piazza vacua. Si disse anzi, tempo la: che sessanta individui stati ne fossero licenziati. I decaduti Governi si accorsero di tali disordini, e mal ripiegarono tollerandone un altro: la pubblica questua, per cui riboccano le vie di questuanti, lungo il giorno non solo, ma lino ad avanzata notte; e per cui, turbe di ragazzi d’ambo i sessi in balìa di se medesimi lasciali, alle tonti avvelenate del mal esempio, attingono le orrende bestemmie nella scuola d’inutili o pessimi cittadini; ed assordano con intempestive grida di gioja i passanti, mentre i fratelli nostri sul campo cadono per alfetto di Patria. È però sorprendente che i decaduti Governi non abbiano posta riflessione a ciò che cade di sua natura sott’occhio: che qualora sopperisse al volgo la pubblica questua, in sostituzione al difetto emergente delle pie Istituzioni; non poteva essere applicabile alla persona colta e civile; ciocché tanto è chiaro, che sarebbe fuor di ragione aggiugner parola. Venne istituito commendevolmcntc un Comitato pei suffragi da somministrarsi agli Esuli qui ricovratisi dalla guerra; e noi si dovea istituire pei Concittadini caduti nell’assoluta indigenza, senza riparo? Forse e l’uno e l’altro dei Governi, di concerto col Comitato suddetto, avrebbe assai meglio disposto la somma che si vuole sia stata da loro introitata complessivamente, dall’epoca luminosa 22 Marzo anno corrente a tutto Luglio prossimo passato, in ventitré milioni. Prese poi ¿la loro misure differenti, eranvi mezzi considerevoli, dai quali, apprestar quelli che avrebbero sussidiato la classe degli assoluti indigenti, di colta e civile estrazione; su cui ora si versa. Affinchè gratuita poi non sia l’asserzione, accenniam questi mezzi. Alla conformazione del Ministero, all’epoca memoranda 22 Marzo; dalla classe suddetta degli indigenti, dovevano prelevarsi tutti gli abili ed onesti; anziché preferirne gli stranieri con ingiusta ed impolitica misura; dovendo, coi passati esempi alla mano, da loro attendersi, nel caso di una reazione la mercede che n’ebbe Cleopatra. E perchè invece prelevare, come si disse, i nuovi impiegali dagli studi degli Avvocati, e dei Notari (e persino dalle botteghe dei Merciai) ov’ erano provveduti, con disesto degli Avvocali, e dei clienti medesimi, pel ritardo maggiore degli affari? Agli impiegali di alto grado, meritamente rimasti, non au-