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 sospesa l’azione delle leggi di Finanza sopra le persone, e le cose che devono essere trasportate nei circondari delle fortificazioni, ovvero seni-plicemente passare per le linee fortificate con altra destinazione.
     Il Coniando di Piazza rende pertanto noto sussisttre tuttavia nel pieno loro vigore le leggi sopracitate, ed essere, come fu sempre, dovere di chiunque con barche cariche di qualsivoglia oggetto,, cd altrimenti, ha da percorrere i canali antedetti, d’insinuarsi presso gli uflìej della Finanza, per assoggettarsi alle ispezioni e visite di metodo per parte degli agenti della medesima.
     11 Militare presterà mano forte affinchè nessuno si sottragga a quest’obbligo, ed i contravventori verranno puniti rigorosamente giusta lo discipline in corso.
      Dal Comando di Piazza
11 Ten. Colonnello A. DE JOUY.
49	Luglio.	(dalla Gazzetta)
NOTIZIE DELLA LOMBARDIA.
                                                Milano 14 luglio.
     Abbiamo sotto gli occhij nella Gazzetta di Vienna del 1.° andante,I la dichiarazione di quel ministero sulle fallite iniziative di pace nella guerra d’Italia. La medesima è tale un impasto d’inibizioni, d’ipocrisia e di mala fede, che vorremmo volentieri scansarci dal bruttarne le noslre pagine, se non credessimo necessario apporvi le opportune glose, onde togliere F impressione, che per avventura potrebbe lasciare nei meno avveduti.
     Ecco il testo di quell’atto;
    « L’amore della pace dell’austriaco governo in nessun luogo trova così poca considerazione, che in quel paese ove, per dovere d’equità, dovrebbe trovare massimo eco — vogliamo dire in Italia. Ognuno sa da j chi‘sia partito in quel paese il primo attacco contro il governo austriaco, e come questo sia stato obbligato a far liso delle armi; si conosce però da pochi, o non si vuol riconoscere, come il governo austriaco, animato ad onta di ciò dal piìi nobile spirito di riconciliazione, fino dai primi momenti in cui scoppiarono le turbolenze, nulla lasciò intentato per ricomporre la pace, e per metter termine con possibile sollecitudine ai mali della guerra. Le dichiarazioni da esso pubblicate ne offrono la prova più indubbia. Agli animi concitati esso venne incontro colle più paterne assicurazioni rispetto all’avvenire; indulgendo del tutto al passalo, fe’scorgere ai sudditi traviati come conseguirebbero lina Costituzione sopra le più ampie basi di libertà e d’indipendenza possibile; una Costituzione, la quale superava di lunga mano tutte le esigenze e tutti i desiderii da loro manifestati, e con cui veniva fatta ragione alla loro nazionalità, garan-