74 è solo possibile per salvarci. So bene che alla semplice manifestazione di uesli nliei principii molti grideranno crucijìgetur. Ma diffidale degl’ ¡poniti sedicenti liberali, e sappiate che costoro sono quelli i quali non volerò che si formassero gli accampamenti, che dovevano servire ad organizzare ed ammaestrare le truppe per metterle in istalo di sostenere con mi onore e minori sagritizii la guerra. Costoro sono quelli i quali non eppcro provvedere ai bisogni senza aggravare la classe povera e labò-•iosa della nazione che presta 1’ opera personale. Costoro sono quelli i piali inciampando la libertà della stampa, impedirono che si facessero rimarcare i diletti delle nuove istituzioni che si sono adottate, e che perla impossibilità di metterle in pratica, ci ripiomberanno in un altro rovinoso stato provvisorio. Costoro sono quelli i quali dopo di aver dato prove non dubbie d' avidità e d’incapacità in altri consimili momenti rivoluzionarii, qui accorsi per appetito non di gloria, fatalmente innalzati al potere, si esaltarono dall’ alla insperata dignità al punto di disprezzare qualsisia patriottico suggerimento intorno alla cosa publica. Costoro sono quelli i quali fregiati di gran coccarde e larghe sciarpe a colori nazionali schiamazzano nei publici convegni parole caldissime di libertà, mentre strascinano i prosuntifosi rappresentanti di un popolo sventurato sempre in errore. Infine costoro sono quelli i quali non seppero dirigere nè rinforzare le schiere pontificie per metterle in istato d’impedire la congiunzione di Nugent con Radetzkv; congiunzione fatale e causa principale dell’ dpprav-\igionamento di Verona, dell: aumento di guarnigione in Mantova, della disfatta dei Toscani, della sanguinosa vittoria di Carlo Alberto, delle deplorabili capitolazioni di Vicenza e Treviso e della sottomissione di tutto il Veneto; mentre il Borbone consuma il tradimento, la famiglia imperiale fanatizza i Tirolesi con le solite lusinghiere promesse, e gli emissari! del nemico susurrano all’ orecchio dei malcontenti e creduli potersi fidare nella clemenza e generosità austriaca: a prova di ciò adducendo il modo con cui sono trattale le riconquistate provincie, come che fosse possibile al cavaliero di stimolare l’indomito cavallo prima d’essere assestato in arcione. Italiani, la libertà, la indipendenza che tanto desideraste e che eroicamente avete conquistato, sono in pericolo se non sostituirete degli energici ai fiacchi rappresentanti, se non starete in guardia contro le insidie, se non risparmiercte 1’ obolo della patria derelitta (*), e se non correrete in massa all’anni per supplire col numero alla deficienza di ammaestramenti, organizzazione e materiale di guerra. Rammentatevi che il premio promesso alle sue orde dall’ oppressore consiste nelle vostre ricchezze, nelle vostre vite e nel vostro onore. A difender cose sì sacre bastano anche le braccia inermi di un popolo intiero, come voi stessi luminosamente (*) Mentre il semplice soldato lacero, ammalato ed affamato va barcolando incontro •>1 nemico per difendere la patria, dei neghittosi numerosissimi stati maggiori esauriscono •e casse di' guerra. Mi si dice che qui un generale percepisca cinquemila lire italiane al mese; se ciò è vero, dirò che per la paga è il pi imo generale del mondo.