218 5 Agosto. (dall I mjarzìak Siamo invitati ad inserire il seguente articolo : uh mmj® limbmajls. Gl’ imperdonabili errori del Governo Manin resero ogni noni mcn clic abile e men che onesto precettor di politica e di morale. Non vo’già dire che fra cotali entri punto l’avvocato Mattei : ma chi altra volta non a-vrebbo riso o non sarebbesi sdegnato in udirlo oltraggiare il Manin, paragonando la scienza, il costume e l’amor patrio deli’uno con quelli dell'altro ? Pure l’articolo del Mattei nell'imparziale del 22 luglio p.p. sta in sostanza dal lato della ragione, e serve a procacciar fede periino alla voce sparsa della predicazione del Manin nelle più fetide bettole ; appunto perche il Mattei debbe in ciò aversi pel più autorevole testimonio. In quell’ articolo spicca però sempre lo speciale buon senso del Mattei « Dio parlò e l’Italia rizzosii. La parola Repubblica echeggiava nella » piazza San Marco nel giorno 22 marzo: molti cuori palpitovan di gioia, » e molte anime veramente italiane profetizzavano un’ Era di libertà, di » risorgimento, di gloria; parlavano al popolo per istruirlo; parlavano » ai timidi per rinfrancarli; parlavano ai coraggiosi.....parlavano a » tutti.....L’ entusiasmo universale era pegno di sicuro trionfo. » E tosto dopo * la parola Repubblica fu il pomo della discordia gettato in » mezzo alle città consorelle; la diffidenza ingenerossi, l’unione sparì, e » la forza con essa. » Per lo che la parola Repubblica, secondo il Mattei, destò quell’ entusiasmo, che facendosi pegno di sicuro trionfolu causa della nostra rovina ! ! Il pover’ «omo non si accorse che traendo senza discernimento da un discorso e dall'altro de’sonori paroioni, correva rischio di dire il sì ed il no tutto ad un tratto (4). Così dappoi egli chiama Repubblicani que’cotali che nulla hanno a perdere per mancanza d’ averi, e poco appresso rimprovera a questi curiosi di non concorrere colle loro: sostanze alla connine salvezza. E (ciò di’ è più singolare) quando dal proemio voi ricavereste che seguaci della Repubblica eran molte anime veramente italiane, propagatoci di santi insegnamenti, e quindi pronte a sagrificare la loro opinione alla salvezza della patria, egli vi canta più abbasso che i repubblicani di cuore sou pochi e parlano poco. Nò lascia di parlare a prò de’ ricchi (eh’ è sempre ben consigliato). Ei trova conforme ad equità che se un ricco diede migliaia, e tuttavia possiede milioni, costringasi il povero a denudar se e la famiglia per far prestili alla patria, piuttosto che incomodar 1’ altro la seconda volta. 1-non vorremo noi farlo avvocato dei poveri ? Certo eh’ ella è dura la condizione de’ nostri ricchi, i cui beni non furono difesi dalla reinvasione (i) L’avv. Matte! quando scrive da sé ha un allro stile. Per chieder per es. p3»11' mento d’ un Vaglia del seguente tenore — Vaglia per austr. lire cinquemila che p»g|*eii » tutto il mese di dicembre ecc. — egli scrive — 11 sig. G. S. rilasciava al sig. A-2-> Vaglia 25 giugno i83i per austr. L. 5ooo; pagabili ecc.; come traluce dallo stesso Vaglia— ,e via via. N’ho l'esemplare sott’ occhio.