1G5 Oggi le nazioni guerreggiano per sè, e in casa propria; e per difendersi, non per offendere; per conservare o ricuperare, non per conquistare: guerreggiano sol quando vi sono astrette, sol quanto vuole necessità. In una parola, non facciamo guerra per altri, ma per noi; perciò la facciamo nel nostro paese, in mezzo ai nostri fratelli, che ci ringraziano, ci soccorrono, combattono con noi e per noi; ma, quel che è molto più, combattiamo bendati e coperti d’uno scudo invisibile da quel Dio, che appunto perchè si chiama ed è il Dio della pace, condanna chi la a noi ingiusta guerra; e perchè è il Dio della giustizia, intima di sgombrare la nostra terra a chi l’occupa e la signoreggia senza diritto. Lungi dunque le vane apprensioni: lungi le memorie spaventose delle guerre napoleoniche: questo solo pensiamo che ci tocca a difenderci, e gagliardamente, e subito, perchè presto e col minimo spargimento di sangue sia finita la guerra. Ora, se vogliamo difenderci, aduniamo soldati. Con queste e altre più acconce riflessioni, che il loro zelo e la cognizione dei luoghi e delle persone saprà lor suggerire, disingannino i parrochi quelli, che son indotti in errore, confortino i pusillanimi, correggano i crudeli amatori di sè soli. Sì, in questo facciano fondamento: che coloro, i quali paiono affettuosi parenti, maledicendo alla chiamata dei giovani, sono crudeli verso la loro stessa famiglia, che potrebbe un giorno pericolare per la mancata difesa; sono crudeli verso i proprii concittadini; sono crudeli ed ingrati verso gli altri fratelli italiani che, chiedendo il nòstro aiuto, combattono intanto per sè e per noi. Sono cuori stretti, in cui non entra l’amor generoso, l’amore pronto a soffrire, l’amore che, soffrendo, salva sè e gli altri con la forza di quel Dio-Uomo che morì sulla croce. Ci giunge notizia che a Torino si stanno equipaggiando altri 20,000 uomini, e presto potranno spedirsi al campo, perchè giunsero dall’esterno i fucili ordinati per essi. — Sappiamo del pari che le fonderie lavorano con grande attività a preparar cannoni. Delle due bandiere, tolte ultimamente agli Austriaci, una è destinata per Milano, per Torino l’altra. PARLAMENTO PIEMONTESE. CAMERA DE’DEPUTATI — Sessione del 24 luglio. Durante la lettura del processo verbale, entra, accompagnato dal deputato Monti, il deputato Vincenzo Gioberti. ( Prolungati applausi. ) Il processo verbale è approvato. Giobertidopo aver prestato il giuramento, domanda la parola: Ghie- 30 Luglio. a»®»» ©a §&a©3