405 il fuoco struggilore della barbarie e delle inumane pretensioni; e noi dall’Arca nuotante della indipendenza d’Italia, valicalo il pelago delle usurpazioni straniere, degli infranti diritti delie genti, delle lese nazionalità, arriveremo un’altra volta in faccia al monte delia salvezza, ambo se Roma laro del mondo mostrasse illanguidita la sua luce di risorgimento , anche se i re dai traballanti seggi rinnegassero il sole , che è spuntato e scalda la mente e ii cuore dei popoli. Correte o generosi, correte nelle nostre braccia ; l'amplesso, il pianto fraterno vi sieno se non altro tardo ma pur dolce compenso ai molti dolori. Yoi troverete su d’ogni volto il saluto sincero di chi rispetta la sventura, in tutti i sorrisi commista la lagrima della più sentita venera-razione, in ogni stretia di mano il più eloquente linguaggio di chi parla patria e libertà. Cercherà forse invano in mezzo a voi il fratello il fratello, l’amico l’amico ; non tutti tornate o voi che con tanta festa pelle pugne lasciaste a Padova, il Portico della Sapienza, nè voi che sprezzando l’ozio forzato di Treviso correste a dar mano a’ prodi di Lombardia —..... La terra lombarda, terra di generosi sia lieve sulla benedetta salma. La nostra Treviso manderà auch’ essa dal suo letto di martirio, di mezzo al ghigno de’suoi feroci tormentatori, un lieve saluto di fede e di speranza alia sanguinosa e venerata vostra bandiera. 25 Agosto. Dalla Concordia del li) Agosto abbiamo le seguenti dichiarazioni e proteste del Consiglio dei Ministri in Tonno. 11 Consiglio dei Ministri sottoscritti, rispettando severamente le convenienze e i riguardi imposti dal loro grado, si astenne sinora di partecipare al pubblico tutte le cose fatte nel corso del loro reggimento. Ma ora deposto il carico, e sottentrati nuovi rettori, egli si crede in obbligo di dare un cenno delle sue operazioni; riserbandosi di porgere, giusta la consuetudine dei paesi liberi, al Parlamento Nazionale quelle ampie e minute spiegazioni die gli saranno richieste. Imperocché egli non intende di sottrarsi a nessuna parte della responsabilità, ministeriale; è pronto a dar ragione di tutti i suoi atti, e a mostrare che per quanto fu in poter suo non fallì a nessun degli obblighi impostigli dalle dure condizioni del paese e dei tempi. Anche dopo di aver rassegnata la sua carica nelle mani del Principe, esso non pretermise, in quei pochi giorni che conservò il maneggio degli affari, di adoperarsi con sollecitudine per tutelare i prineipii e gl’interessi di quella nazionalità italiana, la cui idea governò sempre i suoi atti, e consacrò le sue origini. Conseguentemente esso 1. Diede tutti i provvedimenti accomodali a riordinare l’esercito, accrescerlo di tutte le forze disponibili, e mobilizzare la Guardia Nazionale, onde all’entrare del prossimo settembre le nostre schiere siano non