270 agosto. Ogni elettore avrebbe avuto diritto di disconoscere il di lei operato. Se non che una seconda ragione, egualmente torte, sorgeva a sospenderne la convocazione. L’Assemblea non era ri\ostila di una illimitata rappresentanza della nostra provincia; essa aveva un mandato limitatissimo , da cui non avrebbe potuto sortire senza cadere nell’arbitrario : il mandato, cioè, di sostituire un individuo del governo provvisorio in luogo del Paleocapa, che, chiamato al ministero sardo, non poteva disimpegnaie al proprio uilicio in Venezia , e di sostituire altri individui ; al caso che altri membri del governo provvisorio avessero rinunziato. Ora dopo la legge della fusione , il governo provvisorio cessava ; cessava col giorno sette : dunque era impossibile sostituirne alcun membro il giorno dieci. Nè si dica che l’Assemblea avrebbe invece sostituito 1111 membro della Consulta. Ciò sarebbe stato egualmente impossibile, essendovi la legge di già sancita, la quale stabilisce che la Consulla è composta degli attuali membri del governo provvisorio ; e la parola attuali esclude la possibilità di qualunque sostituzione , dopo che la Consulta si è costituita. Nè quella parola fu usata a caso : essa a bella posta volle esprimere il concetto, da noi accennato; imperocché, rispetto al Governo provvisorio della Lombardia, nato dalle barricate, impossibile sarebbe stata qualsiasi legale sostituzione , e stabilito il principio per la Lombardia , doveva seguirsi anche per Venezia, appunto perchè Venezia alla Lombardia doveva essere equiparata. La convocazione dell’Assemblea adunque, oltre che legalmente impossibile, avrebbe mancato al suo scopo. Queste sono le aecuse , date al Governo dall’ estensore di quell’ articolo, e ci sembrano infondale. Un dubbio poi esso muove suH’iniluenza, che assumendo il carattere di commissario , può esercitare il nostro presidente , le cui opinioni voglionsi reazionarie. Il giudizio per altro sulle opinioni del dott. Castelli, è ingiusto. Un uomo , che da quattro mesi a questa parte, in tanta difficoltà di tempi, ha fatto un’assoluta abnegazione di sè medesimo per servire alla pairia , non può essere reazionario se, come dice l’Indipendente, ha altezza d’ingegno. La sua lealtà, la sua indomabile franchezza sono da lunghi anni conosciute nel nostro paese; e se fosse reazionario , non avrebbe preso parte nelle pubbliche cose , ma privatamente vivendo, avrebbe serbato per se solo i proprii convincimenti. Egli talvolta, è vero, avrà considerato come pericolo gravissimo, in questi momenti, la sfrenatezza della stampa , gli attruppamenti, le tumultuanti dimostrazioni, perchè, stretti dal nemico e circondati da grossa guerra, è pericolo gravissimo quanto può sollevare gli animi all’agitazione, spargere la diffidenza, turbare l’ordine interno ; ma il censurare l’abuso di un diritto, non è censurare il diritto medesimo; e se tutti con moderazione scrivessero, come è scritto l'articolo dell’Indipendente, lunge la liberti della stampa dall’essere pericolosa, servirebbe anzi al supremo scopo d* illuminare il Governo ed i governati.