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 famiglia e col suo bagaglio, avrà una salvaguardia fino ai confini e sarà trattato come migrante.
       5.	Le truppe regolari delle provincie di Friuli e di Belluno depor-ranno le armi, sarànno condotte a Udine, e colà sciolte e rimandate alla loro patria. Quelle di Treviso verranno colà rilasciate. Gli ufficiali con-
 '' servano la spada fino all’ingresso nella casa paterna, e la soldatesca, dall’alfiere in giù, viene provveduta durante il viaggio del necessario vitto e quartiere.
       6.	La compagnia piemontese di artiglieria potrà ritornare nella sua patria; conserva le sue armi, gode degli onori militari, e sarà fornita del bisognevole di pane ed alloggio, secondo il regolamento austriaco,
 ‘ impegnandosi di non servire per un anno contro l’Austria.
       7.	1 Crociati di Venezia vengono colà rimandati, e trattati a tenore dell’articolo 5, accordando loro anche i mezzi di trasporto. Se fra essi
 8 vi fossero stranieri, questi saranno condotti ai confini, fornendo ai mede-
  ■	simi le occorrenti sussistenze.
       8.	La guardia nazionale deporrà le armi, e si scioglierà immediatamente, al momento in cui entreranno le 11. RII. truppe.
       9.	Tutti i pubblici impiegati, che si trovavano il 25 marzo, rimangono al loro posto rispettivo.
       10.	Tulli i militari ammalali, a qualunque corpo appartengano, verranno trattati coi convenienti riguardi fino alla guarigione, indi posti in libertà secondo il convenuto agli articoli 5, 6 e 7.
       11.	Ogni cittadino entro 12 ore depone le sue armi; in caso diverso, sarà trattato secondo le leggi esistenti.
       12.	Tutto ciò che appartiene all’erario dee rimanere nella fortezza 4 ed essere regolarmente consegnato.
      15. Il comandante di piazza maggior Boni rimarrà per la consegna della piazza, dopo di che si ritirerà libewo a tenore dell'art. -i. Domani mattina, alle ore 7, le II. BB. truppe occuperanno le Ire porte della fortezza e la gran guardia. Gli ufficiali di linea e i Crociali riceveranno . un’indennità di via.
       Dopo che finalmente la città riconosce d’essersi compromessa, essa si assoggelta, quantunque trovisi ancora fornita di sussistenze e di mezzi di difesa, e consegna la piazza alle autorità li. RR., supplicando nello i stesso tempo la clemenza di S. 31. I. R. di porre sopra tutta la provincia il debito pubblico, incontrato durante il blocco; mentre tante innocenti famiglie hanno perduto tutto il loro avere. In così tristi circostanze, che aggravano la città di Palma, il colonnello Kerpan si obbliga di appoggiare questa domanda presso la clemenza e grazia di S. M. l’imperatore. Fatto, Ietto e sottoscrillo in doppio esemplare.
   GIUSEPPE PUTELLI Presidente. GIUSEPPE KERPAN Colonnello. CIRILLO GRASSI Capitano.
    C. CUGMA Capitano sardo d’ artiglieria.