te in poesia. L’anno stesso della sua ammissione all’Università, egli presentò alla « Società dei cultori di letteratura russa », che già godeva di meritata fama, una sua traduzione in versi, della epistola di Orazio a Mecenate, che fu giudicata opera di intrinseco valore, pubblicata negli atti della Società, la quale conferì al giovinetto, il titolo di suo collaboratore A quanto asseriscono i suoi biografi, non sembra che il giovine attendesse con soverchio entusiasmo agli studi universitari e a fatica riuscì a laurearsi nel 1821- Vero è che aveva appena 18 anni. Sua madre era imparentata col conte Osterman Tolstoj, l’eroe della battaglia di Kiiml. Su raccomandazione di quest’ultimo, ai primi del 1822, il giovine laureato fu chiamato al Ministero (allora detto « G>llegio ») degli Affari Esteri. L’estate dello stesso anno, il conte Osterman lo condusse con sè all’esteTo e io fece ammettere fra i funzionari della Legazione di Russia a Monaco di Baviera. All’estero, il Tjutiev visse circa ventidue anni, di cui i primi sedici a Monaco. Di questo periodo della sua vita si hanno scarse notizie. Si sa che, essendo di carattere vivace, piacevole, pieno di brio, fu subito accolto nella migliore società, ne divenne, si può dire, l'idolo fin dai primi giorni e, dotato di fervida fantasia, impressionabile, sentimentale, fu l'eroe di numerose avventure romantiche che menarono qualche scalpore. La farfalla però non seppe evitare la fiamma, ed eccolo a ventitré anni (1826), innamorato di una bella e nobile signora di Monaco, la contessa Botmer. L'awen- * 4 *