LE FOGLIE Lascia pur che gli abeti e i pini restino lì tutto l’invemo nella neve e, nei vortici ddl’uragano tutti ravvolti, dormano. Il loro misero verde, simile alle spine del riccio, sebbene mai non ingiallisca, non ha mai freschezza. Noi invece, razza blanda, ci vestiamo di fiori e di splendore e per breve tempo, sui rami posiamo. Per tutta l’estate mirabile siamo stati meravigliosi di bellezza; coi raggi abbiamo giuocato e nella rugiada ci siamo bagnati. Ma ormai gli augellini hanno cessato il canto, sono sfioriti i fiori, sono ingialliti i prati, le dolci aurette si sono involate. * 36 *