IL NOSTRO SECOLO Non la carne, ma lo spirito, ai nostri giorni, è [corrotto e l’uomo disperatamente si tormenta; la luce egli brama, dopo la tenebra profonda; poi, ottenuta la luce, mormora e si ribella. Inaridito, consunto dallo scetticismo, l’insopportabile egli sopporta; ha coscienza della rovina; è assetato di fede... ma non chiede che la fede gli fgli sia concessa!... Il secol nostro, non dice, pregando e lacrimando, per quanto ei soffra, innanzi alla chiusa porta : « Lascia ch’io entri! Io credo in te. Signore! Deh! mi soccorri! Ispirami la fede! 5 * 65 *