18 pur troppo una stabile norma, e la naturale incertezza della pratica giurisprudenza relativa non può a meno di esercitare una men che buona influenza su tutto quanto si riferisce alla trasmissione degli accennati diritti. Alla mancanza de’ pubblici libri a sistema Austriaco si pensò di sopperire talqualmente coll’ ordinare la rinnovazione decennale delle Ipoteche, colla Sov. Pat. 31 Luglio 1820 sulla purgazione dei beni dalle Ipoteche, e coll’altra Patente del 19 Luglio 1826 che stabilendo il cardinale principio della necessità d’ una iscrizione a carico di determinati e singoli beni come modo d’acquisto, veniva ad abolire e le tacite e le ipoteche generali. Ma anche di queste , per quanto utili non per altro esaurienti riforme, non furono e-stesi i beneficii alla nostra Dalmazia, sebbene non si sia o-messo di scrivere e formulare progetti in proposito, e fino ad ora tutto si ridusse al Decreto 22 Ottobre 1830 delPI. E. Cancelleria Aulica riunita che vieta la stipulazione e l’i-scrizione d’ipoteche generali. Necessità dei libri tavolari. In tale stato di cose l’introduzione de’ libri tavolali, col di cui mezzo s’ottiene sotto 1’ egida della pubblica Autorità il possesso legittimo e la tranquilla proprietà degl’ immobili, e si rileva facilmente se ed in quanto si possa entrare con sicurezza in rapporti di diritto coll’ apparente possessore e proprietario di un fondo, divenne un desiderio universale, e se la loro necessità fu altamente reclamata dai Basori, Carabelli, Tommasoni, Mattei, Verzottini, e Tedeschi pel regno Lombardo-Veneto, dove una qualche riforma si era pur fatta al vizioso sistema francese, quanto più urgente non deve essere questo bisoguo per noi, obbligati a subire in tutta la loro estensione le dannose conseguenze di un tale sistema ? I Giudizii delle nostre Prime Istanze interpellati qualche anno fa su questo importante argomento riconobbero tutti 1’ ur-