8 eia ai piloti costieri (14). Per altri (15) il termine loeman deriverebbe dal latino loci manens. In Germania il pilota è detto Lotse, Lotsmann (già Lodes-mann, da lod, làdweg [via] = indicatore della via). 5. - La leggenda. — Tutto ciò che colpiva il cuore dell’uomo e la sua fantasia veniva scolpito nella poesia e nella leggenda. Le sorti di tanti affidate alla perizia di un solo, le forze nascoste vinte da una creatura umana, innamoraron la Grecia, patria delle arti. Ed ecco, Omero immortalare Frontide, pilota di Menelao, dipinto da Polignoto, ucciso da Appollo, onorato dal re Micene di un mausoleo innalzatogli vicino al capo di Sunio; e Roma forte, sanguinosa, bella, appassionarsi a narrare, pur contro ogni ragione storica (16), avere il capo Peloro, celebre promontorio della Sicilia, tratto il suo nome dal pilota d’Annibale, condannato a morire per aver lasciato trascinar la sua nave dalla corrente contro lo scoglio di Scilla. Ma , se dal racconto leggendario, che pur vale a mostrarci in quanta considerazione tenessero i popoli l’esperienza dei piloti, noi passiamo alla realtà della storia, le origini di questi ci appariscono precisamente collegate ai primordi dell’incivilimento. 6. - Il pilotaggio preso i primi popoli. — È certo che l’istituzione del pilota, imposta dal fattore economico, si diffuse (14) D. Danjon, loc. cit. I Bughiesi, antichi navigatori del mare delle Indie e dell’Arcipelago asiatico, abitanti dei regni di Wadio e di Louhos nel centro dell’ìsola di Celebes, chiamavano giuro mudi il pilota incaricato del timone della nave, e Giuro Baiti colui che dirigeva il servizio delle ancore e segnalava gli scogli. Il § IX ed i capitoli VII e Vili del loro codice davano ad essi dei diritti di privilegio sui benefizi. Letteralmente, nella lingua malese, Giuro Batu significava « Capo delle pietre ». Ciò serve a ricordare che anticamente nella marina malese si usavano delle grosse pietre per ancore. Vedi E. Gandolfo, La nave nel diritto romano, pag. 286-288, Genova, 1882. (15) Brunetti, loc. cit. (16) Infatti, il capo Peloro era stato conosciuto dai Greci parecchi secoli prima dell’età di Annibaie. Mei. II, 7, § 17; Val. Max. IX, 8, § 1; Sallust., Serv. ad Aen, III, 41.