402 sponsabilità della nave per il fatto del pilota obbligatorio, non va ricercata in un inesistente rapporto di preposizione, ma nell’idea di un rischio obiettivo (1224). Esso è, d’altro canto, infinitamente più logico della finzione giuridica accolta in Inghilterra, prima del Pilotage Act 1913, e tuttora in Germania, per la quale il pilota obbligatorio sarebbe un terzo ed il suo fatto assimilabile ad un caso di forza maggiore, essendosi il capitano forzatamente piegato ad un potere legittimo : principio inammissibile se si riflette che fra capitano e pilota è intervenuto un contratto (1225), che del lavoro del secondo profitta la nave, e ciò a prescindere da tutti gli strani effetti scaturiti dalla sua pratica applicazione. 234. - Pilota obbligatorio e rischio industriale. — In tutti gli altri paesi, compresa la Gran Bretagna dopo l’entrata in vigore dell’art. 15 del Pilotage Act 1913, ad eccezione del Portogallo e dei tribunali brasiliani (1226), dottrina e giurisprudenza sono concordi nel riconoscere nel pilota pratico, facoltativo o obbligatorio, un preposto dell’armatore (1227). Questa concezione, (1224) Vedi nota a sentenza 17 gennaio 1924 della corte di sessione (Scozia), in Dor, VI, p. 225 sgg. (1225) Wüstendôrfer, in Handb. f. Handelsr., VII, 2, p. 695. Contra: Corte di Sess. (Scozia) 17-1 1924, Dor, 1924, p. 586 sgg. (1226) Trib. federale dello Stato di Pernambuco, 17-7-1900, Autran, 1901-02, p. 641. (1227) F. Berlingieri, Verso l’unificazione, cit., p. 64 sgg.; Brunetti, op. cit., II, p. 72, n. 209; Bruschettini, Della responsabilità del rimorchiatore in caso d’urto di navi, in Dir. Mar.; Marchifri, Dir. comm., vol. I, p. 310-311, Napoli, 1886; Vidari, Dir. mar. it., vol. I, p. 213, 214, Milano, 1892; Vivante, Ass. mar., p. 307, Milano 1890; Bedarride, Comm, du cod. de comm., du comm. mar., I, n. 281, Paris, 1859; Boistel, Précis du cours de dr. comm., n. 1184, Paris, 1884; De Courcy, Deux tentatives de révolutions dans la jurisprudence, Revue, III, 128 sgg.; Bonnecase, Traité de dr. commercial mar., I, 537, Paris, 1923; De Valrocer, Dr. mar.; Comment, theor. prat. du Livre II du code de comm., I, n. 239, Paris, 1883; Desjardins, Traité du dr. comm. mar., Paris, 1878-82, II, 274; Danjon, op. cit., II, p. 235, n. 626; Laurin, mon. cit., Revue, I, 548; Hennebicq, Principes de dr. mar. comparé, Bruxelles 1904-10. II, n. 464; Lyon Caen & Benault, Traité de dr. comm., Paris, 1906-12, V, n. 190; Ripert, op. cit., I, 944; Cass. francese, 23 giugno 1896, Autran 1896-97 p. 8; App. di Rennes, 31 dicembre 1896, ibidem, p. 418; Rouen, 15 luglio 1898, ib., XIV, 334; Le Havre, 3 gennaio 1905, ib., XX,