74 responsabilità della nave rimane intatta, anche quando la collisione è dovuta a negligenza od imperizia del pilota, poiché in nessun caso il capitano abbandona interamente il comando al pilota, che è soltanto un consigliere o, come lo definiscono le Ordinanze di Carlo III, una carte parlante (264). In giurisprudenza si ritiene responsabile il capitano del rimorchiatore che abbia ciecamente eseguite le manovre ordinate dal pilota della nave rimorchiata, quantunque fosse stato nella possibilità di rendersi conto del danno che la manovra avrebbe potuto causare (265). Un tribunale presieduto dal prefecto generai de pvertos e composto dei capi dell’armata giudica sulla responsabilità dei pratici. È ammesso appello innanzi al giudice federale (juez federai). Un’apposita relazione sul naufragio, varadura, collisione o avaria, facilita la ricerca della colpa del pilota. Allorché questa è provata, il colpevole, salve le azioni civili e criminali conseguenti, è allontanato dal corpo ed il suo diploma e la sua patente sono annullati, sia o no nel suo fatto o nella sua omissione intervenuto il dolo. In caso di varadura per imprudenza, gli viene inflitta la multa o la sospensione temporanea secondo la gravità della colpa. Terminato il suo servizio il pilota dev’essere sbarcato ed il capitano deve facilitargli il ritorno al porto d’imbarco. Appena sbarcato al porto di destino, il pratico deve riferire all’autorità marittima locale sugli avvenimenti del viaggio. L’autorità stessa gli rilascia un certificato, necessario all’intrapresa di un nuovo viaggio, che dev’essere depositato nell’ufficio che effettua la spedizione. I diritti di pilotaggio sono spese ordinarie di navigazione e, come tali, a carico della nave (266). La loro riscossione viene fatta, in pratica, attraverso gli agenti marittimi o raccomandatari della nave. Le mercedi sono stabilite dalle tariffe riportate per (264) Sentenza arbitrale argentina del 9 gennaio 1930, in Rev. de Der. coni. ind. y mar., XI, 222. (265) Sentenza arbitrale del 21 dicembre 1925, in Dor, XIV, 1926, p 125. (266) Ibid., p. 242, n. 881.