610 Sezione I. — Responsabilità dell’ armatore verso i propri caricatori. 329. - Harter Act, Regole dell’Aja, 1921 e Convenzione di Bruxelles 1924 sulla polizza di carico. Nozioni generali. — Le Regole dell’Aja, 1921 (1939) recitano all’art. IV, n. 2 : « Nè il vettore nè la nave saranno responsabili per perdita o danno sorgente o risultante da: a) atto, negligenza o colpa del capitano, dei marinai, del pilota, o dei dipendenti del vettore nella navigazione o nel- 1’ amministrazione (management) (1940) della nave ; ____». Esse, d’altro canto, dichiarano nulla, e di nessun effetto, qualsiasi clausola, che esoneri il vettore da responsabilità per colpe commerciali (art. III). L’intrattenerci su questo vessato argomento, esorbiterebbe dai fini che il presente studio si prefigge. Tuttavia, nuoceremmo alla chiarezza dell’esposizione, se non ricordassimo qui alcune ben risapute nozioni. La tendenza dei noli al ribasso, come « movente psicologico » (1941), ed cc una giusta e razionale divisione e distribuzione dei rischi che incombono sul trasporto », come substrato giuridico ed economico (1942), originarono nell’ultimo quarto del secolo scorso l’inserzione nelle polizze di carico di clausole d’esonero della responsabilità del vettore. Si distinse, a tal’uo- (1939) Queste Regole, dirette a disciplinare i rapporti sorgenti dal trasporto delle merci per mare, sono state definitivamente approvate dalla Conferenza intemaz'o-nale degli armatori, convocata in Londra il 23, 24 e 25 novembre 1921. Cfr. F. Ber-lingieri, Nuove note sulle Regole dell’Aja, 1921, Genova, 1922. (1940) Conformemente all’opinione del Berlingieri (loc. cit., pag. 50 e segg.), le colpe nell’amministrazione (management) della nave sono da considerare sempre colpe tecniche, perchè, pur non essendo prettamente nautiche, « riguardano la cura e la manutenzione della nave nei suoi organi e nelle sue pertinenze, in quanto questi organi e queste pertinenze non si trovano in rapporto immediato col carico ». (1941) A. Brunetti, op. cit.. II, pag. 152, nota Io, n. 232. (1942) F. Berlingieri, loc. cit., p. 29.