— 43 — Madre, nel sommo tuo pensier raccolto vedo il mio Sogno fulgido salire, e tu dal cielo santa benedire, dolce arridendo dal pallido volto, l’opra accennante al mistico avvenire! Non forse da le tue man dilettose fioriscono a me i sogni de la vita? (quando baciavo le tue bianche dita sotto la bocca vergine le rose sbocciavan con la grazia indefinita.) E tu la somma grazia superna mi doni co’ bianchissimi pensieri: a te fluiscon li alti desideri del verbo santo che il pensiero eterna occulto ne li altissimi misteri. Sol nel mister che la natura implica la vita ferve salutare e forte! Prometeo novel, da sue ritorte l’anima anela ove Virtù inimica velò le meraviglie de la Morte. Oltre quel bianco e fulgido velario i baglior ferrugigni e la potenza. Noi, sacerdoti, la sublime essenza del Sogno sveleremo, elettuario di nostra umana insigne discendenza!