— 34 — e ne’ giardini eccelsi e solitari, tra’ rami de’ bianchissimi rosai, ardon le fiamme de’ trecento altari che t’innalzai. Ne l'ombra de li altari'. Inclita esulta la nuvola d’incenso oltre l’aulee: fluttua de’ sogni la gran mèsse occulta per le scalee. E passano i fantasmi sorridenti sotto l’ombra de’placidi viali; sfolgora eterno il sol de gl’ideali tra’ rami aulenti. Sopra i gigli, tra canti di lietezza, alata muove la mia Madre buona ed è svanita da la sua persona ogni tristezza; dietro l’orma sovrana e benedetta s’alzano i gigli maestosamente: Ella viene ed arride dal clemente volto a l’Eletta.