— 32 - Su i clivi nevicati l’orma breve de li Angeli s’imprime; a l’immortale inneggiano. Le mani come neve bianche leva Maria su ’1 nuziale divino Frutto, Vas di leggiadria. Su le bocche fiorisce il spiritale canto umanato de la liturgia investendo le aguglie sacrosante. Il dòmo austero a la canzon giulìa freme di sotto a li archi d’adamante. Fra li incensi e le palme surge lento e gemmeo ne l’aere sonante di Tiepolo Ermolao su ’1 monumento un Giglio, eretto per l’amor su’ marmi, de l’armonia nel vasto abbracciamento. Ave, che arridi de’ poeti a’ carmi o dischiudente la canzon novella a l’alma che per Te sola non pavé' alta parvenza lilial, sorella de l’alma ignara ed intristita: Ave!