— 46 — Per la tacita spiaggia son profumi languidi e sani d’alghe e tamerici: salgon da i campi effluvi di ginestra. Pallide forme assurgono tra i dumi misteriosi. — Io schiudo la finestra, perchè sento che viene Ella, che viene per le vie de le stelle alte e serene. Mamma, sei tu? — La stanza è luminosa non anche il tempio fosse de la Gloria. Eccoti, Mamma, il tuo figliuolo! — Ah, senti... siamo soli: di là babbo riposa, riposano i fratelli, inconscienti. Siam soli ne la gran casa che tace, del mondo immenso ne l’immensa pace. i Deh, ch’io ti veda, Mamma! — Volgi il viso verso il pallido raggio de la luna: oh, che brilli quel raggio tra’ capelli, ch’io riveda il sorriso, il tuo sorriso e il noto sguardo de’ tuoi occhi belli! ah, come bianchi i tuoi capelli e bianco il caro volto! ah, come l’occhio è stanco!