— 15 — Sorge dal fondo del mio cuor secura la dolce maternal bianca figura benedicente a l’amore de i figli : e le pie mani — o mio dolce soffrire — candide come gigli purissimi, levare e benedire. Ma la mia tormentosa anima e il cuore ferito si addormentano (l’Amore veglia) sotto la tua lenta carezza ; l’anima avvelenata e il cuore inciso sognano la Bellezza. Splende ne 1’ ombra densa il tuo pio viso. Mistico è il sonno che l’anima tiene: il mio sangue scorrente ne le vene placido canta, quale tra muscosi sassi un ruscello puro e cristallino. Alto il sonno e divino: pur sento, o moglie, tuoi detti pietosi.