— 61 — 2. Baci io la fulva chioma dilettosa come rivo per gli omeri fuggente! libi io da ’1 labbro tumido arridente le fragranze de ’1 giglio e de la rosa ! A che tarda il Prodigio? In paziente fede lo aspetta l’anima ansiosa, qual dalla roccia l’onda luminosa per lo deserto attende il siziente. Tutta vestita di viola e argento (aulite, o fiori de la sua corona!) ecco la Donna nostra spiritale; e, mentr’Ella s’avvanza in gesto lento, il cor, che a’1 suo dominio s’abbandona, canta l’inno d’amor sirifoniale. 8*