— ¡54 — ordinarie: cinque anni di servizio; una commissione centrale a Zara; venti commissioni nei distretti; obbligo di formare al più presto un Corpo Illirico, da porsi agli ordini del colonnello italiano Orfengo. La regione della Kerka, di Spalato, il distretto di Almissa e molte isole del littorale si sollevarono immediatamente alla novella delle perdute libertà militari. Il generale Marmont partì per la Dalmazia al primo avviso di questi torbidi, nell’autunno del 1806, con il proposito di debellare risolutamente il focolare della resistenza dalmata, cioè i Serbo-Illiri delle Bocche, aiutati in quest’opera dai Russi e dagli Inglesi. Nel frattempo, odi, livóri, propositi di resistenza all’estremo si rinfocolavano e si diffondevano tra le genti del littorale. Nel 1807, i Russi riprendevano le loro operazioni contro la Sólta, Brazza, Lésina, Curzola, Lagósta e Lissa. La libera repubblica di Poglizza, rimasta tale ad onta di imposizioni e di minacce degli Austriaci e dei Francesi, risollevava fieramente il capo ed espelleva il presidio francese. Il 4 giugno i Russi eseguirono uno sbarco nella vallata di Strobetz, e tra la gente che prese terra si contavano, oltre i Bocchesi ed i Montenegrini, i Brazzani, i Soltàni e Poglizzàni del littorale ; insomma un vero e proprio patriottico campionario delle libere genti dalmate. Era questo il segnale della rivolta : un sergente dell’] 1 reggimento di fanteria francese che scortava l’incetta pane per la guarnigione di Almissa fu trucidato e la sua scorta dispersa: il colonnello Bachelù accorso con un battaglione dello stesso reggimento, da Spalato, fu ricacciato con gravi perdite (1). Presso a poco nello stesso tempo scoppiava la rivolta lungo il littorale di Makàrska. A fianco dei Montenegrini, dei Russi e degli insorti Boccchesi, militava una banda di contadini dalmati, di Panduri e di vecchi Schiavoni, serrati attorno allo stendardo vermiglio di S. Marco che diventò l’insegna da raccolta delle truppe più animose ed avanzate. (1) Prof. Tullio Erber.— La contea di Poglizza, op. cit pa?. 28 sgg.