- 32 — una rappresentanza diplomatica all’estero, a Vienna, a Roma ed a Parigi, oltre ad una dozzina di cònsoli scalati per le rive dell’Adriatico e del Mediterraneo. L’università Ragusea e l’impulso nazionale dato da essa agli studi ed alla letteratura jugo-slava, spandevano per i Balcani lustro e prestigio. Per assimilare una costituzione politica cosiffatta, era da attendersi che l’Austria dovesse far fronte a difficoltà di grande rilievo ed a notevoli resistenze. Tra il 1799 ed il 1803 scoppiò infatti l’insurrezione ragusea detta di Canali, contro l’influenza austriaca. I promotori di essa chiesero sussidio di denaro e di uomini alla Francia, alla Russia e perfino alla Turchia. La lotta era tuttora accesa, allorquando i Francesi surrogarono gli Austriaci nel governo della Dalmazia. * * * La storia dell’occupazione francese nell’Illirio, è storia di lotte ad oltranza, tenace e gloriosa per la conservazione delle antiche autonomie regionali ed economiche. La resistenza si accentuò in special modo tra le genti Serbo-Il-liriche della cimosa dalmata e presso le Bocche di Cattaro, le ultime a beneficiare della larghezza e della bontà delle autonomie veneziane, ma per certo le meno immemori di quei vantaggi, poiché più fresco e più vigoroso ne conservavano il ricordo. La marcia dei Francesi attraverso alla Croazia e lungo la riviera dalmata si effettuò senza ostacoli, nell’inverno del 1806, fino a Ragusa: ma le intese di già annodate dai Montenegrini, dai Bocchesi e dagli Albanesi con la Russia, imposero ben presto delle cautele e degli indugi alle armi di Francia nel seguito della loro marcia lungo il littorale. Il 27 febbraio, il Vlàdica del Montenegro tenne infatti a Risano la famosa assemblea generale delle genti Serbo-Illiriche, nella quale egli annunziò il prossimo intervento delle armi russe in prò delle autonomie locali dalmate e si dichiarò: « Con l’aiuto di Dio e dei suoi, pronto a combattere per que-