-—25 — * * * Il prof. Bidermann ha scritto assai giustamente, che la Dalmazia Yeneta era un aggregato di Stati quasi autonomi. Questa forinola può dare un’idea assai esatta di ciò che era la libera amministrazione comunale indipendente delle città e dei distretti della Dalmazia (1). Le repubbliche di Zara e di Ragusa avevano persino una marina ed un esercito proprio. Le libere ordinanze nella milizia vi erano state introdotte, fino dal 1570, da Valerio Chie-regato, che levò in Dalmazia un colonnello di truppe del contado, il quale riuscì poscia assai utile nelle guerre turchesche. Quanto alla marina, essa contò sempre circa un mezzo migliaio di vascelli per ciascuna delle due città libere sopra nominate, senza contare i legni armati in guerra dalle minori città littoranee della Dalmazia (2). Le guarantigie municipali differivano spesso grandemente tra di loro. Ogni città libera aveva statuti suoi particolari, specie di amàlgama tra il giure romano ed il veneziano: in quasi ogni contado esistevano delle consuetudini locali con forza di leggi, del tutto sconosciute nelle terre immediatamente contermini. Pressoché in tutte le isole e lungo il littorale (ciò che comunemente denominavasi il Vecchio acquisto) i municipi, pur arrogandosi la direzione degli affari locali, ripartivano questo diritto in misura differente .tra le due classi privilegiate, cioè la nobiltà e la borghesia. La prima formava in ogni città una speciale corporazione legislativa denominata la magnifica comunità nobile; la seconda componeva una propria assemblea separata, specie di Camera commerciale e governativa, spesso e volentieri in conflitto con l’aristocratica. L’amministrazione interna differiva sostanzialmente dalla littoranea. La popolazione di queste terre (ciò che comuni Bidermann. — Die ilestandtheile des heutigen Königreiches Dalmatien. (2) Celli. — Le ordinanze militari della repubblica Veneta nel secolo XVI. «Nuova Antologia •, Vol. LIII. Serie III. Fascicoli del (•.settembre e del 1° ottobre 1864.