— >76 — zione degli avvenimenti nel campo dell’economia pubblica, della politica e della lotta delle razze, cui l’impero porrebbe volentieri una dilazione. Cddesta via di gran traffico deve infatti attraversare il mercato magiaro, naturalmente avverso ad ogni progresso e ad ogni vittoria del pangermanismo, il quale ultimo si propone anzi di assorbirlo e di imporre una rémora alle sue aspirazioni autonomistiche simboleggiate nel suo Drang nach Süd. Ma su questo campo delle intese economiche austro-tedesche le difficoltà non sono grandi : è solo questione di misura e di accordo nei particolari. La minaccia sostanziale non sta adunque da questa parte. La grande via di Bagdad tende invece a tagliar fuori dall’orbita dei diretti e fecondi contatti il mare Adriatico, l’avvenire dei commerci italiani, e con essi quasi tutte le fonti di benessere e di ricchezza cui attingqno le popolazioni serbe, croate ed italiane della cimosa littoranea. Per ovviare a questa minaccia, per sfruttare subito codesta via di gran traffico occorrerebbero delle comunicazioni trasversali, dirette e continue tra l’Adriatico, il Danubio ed il Mar Nero, allo scopo di beneficiare in modo adeguato della longitudinale tra il Mare del Nord ed il Mare Egeo. Ora quelle sono tuttora allo stato di studio e di progetto, contrastate dalle esigenze del capitalismo e dalle gare tra le nazionalità, mentre alla via di Bagdad non manca che la pratica sanzione dell’esercizio; ciò che può avverarsi soltanto tra poco tempo. Tale è la necessità del momento : deviare a profitto dei commerci dell’Adriatico una parte dei traffici serbi che inesorabilmente s’innesterebbero nella grande arteria austrotedesca e deviarli con sicura coscienza, con sana preparazione politica ed economica. Contare in quest’opera sull’appoggio delle genti Serbe del Danubio e delle genti Serbe della Zer-nagora; attivare tra quei due bastioni dell’eroismo di Du-scian la grande cortina, segnata questa volta non più da una sottile cimosa di popoli, ma sibbene da una grande linea ferroviaria unificatrice. Fare assegnamento oltre a ciò sull’appoggio delle genti Bulgare, le più interessate nei Balcani a far testa all’assimilazione ed all’assorbimento austro-tedesco.