— 40 — ogni giusta autonomia in ogni tempo e presso ogni popolo. Era lo stesso ammiraglio Hoste sulla fregata Bacchante, accompagnato da alcuni brick. La presenza degli Inglesi eccitò gli incerti, confermò nella fiducia del successo i meno animosi tra i Bocchesi: Dòbrota, Perzàgno, Peràsto e Pisano si levarono in armi in nome della libertà. Subito fu composto un governo provvisorio con nove Montenegrini e nove Bocchesi alla testa, sotto la presidenza del Ylàdica. Questo libero governo durò quasi otto mesi, cioè dal novembre del 1813 al giugno dell’anno successivo. A metà di questo ultimo mese gli Austriaci del generale Milutinovich occuparono le Bocche ed il Yladica ritornò con i suoi a Zetigne. Le guerre napoleoniche erano pressoché terminate. L’Austria riprendeva i suoi domini di Dalmazia, come alla caduta della Yeneta Repubblica, ma con un ammaestramento, corroborato dalla pratica dei tempi e dall’esperienza degli uomini e dei governi che si erano susseguiti, dal 1797 fino a quest’epoca, lungo l’angusta cimosa dalmata. E questo ammaestramento suonava necessità di rispettare le autonomie regionali in una provincia che trasse gloria e vita dalle sue tradizioni ispirate in ogni tempo alla libertà; evitare che queste si allarghino sino a più vasta cerchia di ordinamenti federativi; impedire l’avvento di questi ultimi con un giuoco di equilibrio e di gara tra forme libere di municipalismo, eredità del passato che converrebbe prolungare ancora per l’avvenire.