— &8 - tado di Andrjevitza e la regione ricca di pascoli e di foreste dei Dukagini. Ma il deciso e preponderante ufficio che può, a suo tempo, disimpegnare la linea ferroviaria trasversale di penetrazione della Vecchia Serbia, sta anzitutto, e sopratutto, in una specie di equilibrio o di valvola di sicurezza dei traffici e dei commerci dell’Occidente dei Balcani, quando sarà costrutta la linea austriaca da Sarajevo a Mitrovitza. I traffici della Bosnia, dell’Erzegòvina si rivolgerebbero allora, di preferenza, direttamente alle vie del Vardàr su Salonicco, trascurando gli sbocchi al littorale dalmata tra Spalato e la frontiera montenegrina ; le cui ferrovie attuali sono d’altronde ostacolate in un’attivo e continuo transito, come si richiede per le grandi linee commerciali, dalle difficoltà del profilo e del tracciato di montagna. * * * I pregi di questa grande linea serba sono cosi descritti dal Loiseau nel libro sopra citato: « Collegherebbe per via « della magnifica arteria del basso Danubio, l’Adriatico al « Mar Nero, ossia due mari tra i quali la natura, oltre al « formidabile ponte della penisola balcanica, ha interposto « degli stretti spesso difficoltosi, quali i Dardanelli ed il « Bosforo. Codesto collegamento reca vantaggio non sola-« mente alle regioni meridionali dell’ Europa e del Mar « Nero, ma eziandio alla vallata del Rodano. Essa apre « infatti al commercio russo, rumèno, bùlgaro, serbo, monte-« negrino e musulmano un diretto sbocco ai paesi latini. « Da parte loro, la Francia, l’Italia e la Svizzera, si tro-« verebbero disimpegnate dal far capo alle vie dell’Europa « centrale, o di compiere delle lunghe diversioni per il « Mar Nero ed il Danubio, affine di smaltire i loro pro-« dotti nell’interno della penisola balcanica. « In sostanza, è un nuovo mercato che si schiude in una re-« gione nuova, che per lungo tempo ancora avrebbe fatto in-« vano appello ai soccorsi ed alla iniziativa dell’industria « forestiera.