— 15 — rimase immune da ogni invasione marina, sino alla fine del periodo terziario. Dei lembi di questa soglia antica sono ancora oggidì superstiti : il Monte Cónero ed il Gargano (1). Ma a questo tempo, il continente Adriatico crollò e nella dislocazione dei terreni così violentemente commossi, si formarono delle ondate parallele di rilievo, cioè il fascio delle Alpi Dinariche odierne, tra le cui pieghe vennero ad adagiarsi ed a differenziarsi le stirpi illiriche. * * * Ma riprendendo il filo della narrazione storica induttiva, i vari gruppi etnografici illirici dovevano accentuarsi e specificarsi sempre più all’epoca del dominio romano. Soltanto intorno al principio del II secolo avanti Cristo, Eoma venne a contatto con le tribù illiriche della riva orientale dell’Adriatico e stese il suo dominio lungo la Dalmazia. Nondimeno, per lunghi anni, l’occupazione romana non si allargò oltre la cimosa littoranea, e, soltanto nella prima metà del I secolo avanti Cristo, le legioni di Roma vennero a cozzo con le rudi stirpi abitatrici del retroterra. Ad onta di tuttociò, la Repubblica non seppe instaurare fra esse che un governo puramente nominale, e mentre la costa largamente protetta da nuclei di armati e dalle navi, a grado a grado popolavasi e cresceva in floridezza di traffici e di commerci, l’interno restava pur sempre inselvatichito, pronto a prorompere alle rivolte. Toccò ad Augusto l’onore di pacificare gli Uliri, di organizzarli e di portare le frontiere dell’impero fino alle rive del Danubio; e ciò dopo lunghe e sanguinose lotte, specie durante la campagna dell’anno VI di Cristo. Alla fine, la cimosa littoranea dalmata ricevette uno stabile assetto statàle, e comprese 1’ intiera costa Adriatica, dall’Istria al Drin, la regione sud-orientale della Serbia, il (4) Stache. — Jahrb. der h. A. Geol. KeichsanstaU.