— 33 — « sto scopo, non solo i Francesi, ma eziandio gli Austriaci, « prima ancora dell’arrivo delle truppe Francesi ». Il giorno appresso, una squadra russa entrava infatti nella baia di Porto Rose; ai primi di marzo ì Russi ed i Montenegrini coalizzati, occupavano le Bocche e l’immediato retroterra; alla fine dello stesso mese ed ai primi del successivo, i Russi si impadronivano delle principali isole della cimosa; di Lissa, di Cùrzola e di Lésina, in nome delle antiche autonomie locali. Alla fine i Francesi, rinforzati, ripresero la marcia interrotta : il generale Lauriston lasciò Siano, il 24 maggio, con più di due migliaia di uomini diretto a Ragusa e la occupò quattro giorni appresso. Subito i Russi ed i Montenegrini mossero per assediarlo in quel formidabile baluardo delle libere istituzioni illiriche, presidiato tanto incautamente. Respinsero una prima avanguardia francese sui monti di Ragusa Vecchia, inflissero poscia una ben più grave rotta al grosso del generale Del-gorgue, a Bergatto ; accerchiarono infine Ragusa da terra e da mare. Più di un mese durò l’aspro assedio, alla fine i soccorsi del generale Molitor obbligarono i Russi ed i Montenegrini ad abbandonare l’assedio. * * * Questo episodio fu il segnale della rivoluzione per le libertà dalmate, durata pressoché ininterrotta dal 1806 al 1815. L’introduzione della leva militare nell’Illirio, ordinata da Napoleone I, addì 81 maggio 1806, precipitò gli avvenimenti. Già tre anni avanti il governo austriaco aveva fatto un timido tentativo della specie operando una coscrizione nel paese sotto forme assai miti, perchè le città libere — si noti bene — ed i nobili ne erano esenti ; e nelle campagne avevano vigore tutti i temperamenti possibili perchè il servizio non recasse danno alle famiglie dei villici. Ma le ordinanze imperiali francesi, noncuranti dei privilegi e delle esenzioni, ordinarono la leva con le modalità 3 — Per l'altra riva dell’Adriatico.