— 35 — Questo fermento accendeva non soltanto le popolazioni littoranee, ma ben anco quelle situate al di là dai monti. Mentre il generale Marmont era impegnato contro Poglizza e la Makàrska, il generale Launay operava nel Pascialicato di Trebinje, dove gli insorti, favoriti dalle armi amiche del Montenegro e della Russia, avevano bloccato la cittadella di Olobuk. Ma venne la pace di Tilsitt, del luglio 1807 : in forza di questa i Russi dovettero sgombrare dalle Bocche di Cattaro ed i Francesi ne presero definitivamente il possesso. * * * La storia di questa occupazione francese è quella di una conquista nel più stretto senso militare. La cimosa litto-ranea non doveva essere che una via di transito e nulla più, per gli eserciti francesi che si dovevano rivolgere al-l’Oriente allo scopo di dar consistenza al vagheggiato disegno di Napoleone di rinnovare le gesta di Alessandro e di estendersi nei Balcani ed in tutto l’Oriente, alle spese e con l’aiuto dell’impero Musulmano èd ai danni della Russia e del-l’Inghilterra. Il generale Berthier spediva infatti il seguente questionario al Marmont, il giorno stesso della ratifica dei patti di Tilsitt: « Le due armate debbono operare simultaneamente, una « per Cattaro e la Dalmazia in Bosnia; l’altra per Corfù in « Grecia. Che forza debbono avere complessivamente per « riuscire in questo intento? Quali provvedimenti richiede-« rebbe l’artiglieria? Come si potrebbe mettere mano alle « rimonte? Come reclutare? Quale sarebbe il momento più « adatto per le operazioni?». I progetti di Francia sull’Oriente parevano, a quanto afferma il Vandal, concretati a questo punto: « Napoleone vo-« leva farsi scala dell’Illirio per allargare i suoi possedimenti « verso l’Albania e verso la Bosnia, in guisa da dare consi-