é — 80 — marinaro e commerciale veneziano i tenui noli che può porgere la navigazione fluviale interna, di restaurare le sorti di questo poderoso mezzo di comunicazione dimenticato da gran tempo, nei riguardi economici e militari, e di coordinarlo all’odierno sviluppo delle reti ferroviarie, rimodernandolo e riadattandolo alle esigenze dei traffici e dei commerci contemporanei. Ho detto di sfruttare le vie fluviali nel senso mariuaro e commerciale veneziano, ed a questo proposito occorrono alcuni schiarimenti. Il principio dei noli minimi, osservato costantemente nell’equilibrio mercantile ed economico dei traffici veneziani, poteva mantenersi tale grazie all’intenso, continuo ed esteso impiego della navigazione fluviale lungo il corso medio ed inferiore del Po e del Brenta. Questi fiumi navigabili protraevano infatti al possibile^all’interno le vie del mare, e si rammenti che quanto più queste si addentrano nella terra, tanto più diventano economiche e vantaggiose. Le città di Ferrara, di Mantova e di Adria, andavano debitrici della loro floridezza appunto a codesto movimento interno fluviale, che consentiva ai noli veneti di mantenersi bassi, o quanto meno di avere un titolo positivo di fronte alla concorrenza degli altri commerci che non potevano disporre di un eguale vantaggio. Le ultime vestigia di codesta attività nei commerci fluviali padani, col legata e coordinata ai traffici marittimi, si riscontrano all’epoca del dominio austriaco nel Lombardo-Veneto. Tra il 1846 ed il 1848, la società milanese Perelli e Paradisi e poscia il Lloyd austriaco, fino al 1859, disimpegnavano infatti un regolare e continuo servizio di battelli da Venezia a Pavia, e vi erano impiegati 16 piccoli vapori e 130 peniches. I battelli del Lloyd continuavano il loro servizio anche sul mare Adriatico. Le linee fluviali del Lombardo-Veneto resero ragguardevoli servigi all’esercito piemontese all’epoca della prima guerra di indipendenza, trasportando i parchi destinati all’assedio di Peschiera, agevolando l’affluenza dei viveri e delle munizioni e lo sgombro dei malati e dei feriti verso l’interno.