— 66 — ria rinfacciò ai Croati la colpa di essersi trasformati in docili strumenti della reazione austriaca. Dopo Sadowa, traendo profitto degli imbarazzi politici della monarchia, i Magiari ottennero per sè di erigersi in stato autonomo, talché i Magiari ed i Tedeschi vennero ad assicurarsi una posizione privilegiata: gli uni nella Tran-sleitana, gli altri nella Cisleitana. I Croati, sacrificati agli interessi di questi e di quelli, ebbero in compenso un’autonomia effimera con il loro speciale statuto (Nàgoda) del 1868. La lotta attuale si riduce adunque al fatto, che i Croati rimproverano agli Ungheresi di sfruttare a loro beneficio i patti della Nàgoda, specialmente e essenzialmente per quanto riflette le risorse agricole ed industriali. La ferrovia littoranea vagheggiata dai Croati, tra Zengg e Fiume, trovò oppositori accaniti tra i Magiari stessi: l’Ungheria si oppose all’unione ferroviaria tra la Bosnia e la Croazia, ciò che avrebbe dato incremento singolare alle risorse agricole di queste due province, minacciate sempre più dalla formidabile concorrenza dei commerci romeni e russi, e sviluppo e ricchezza agli sbocchi marittimi adriatici, a Fiume da una parte, ed a Metkovich dall’altra. La Croazia pretenderebbe inoltre di addivenire ad una più stretta intesa economica ed amministrativa con la Bosnia ed Erzegovina, affine di rinnovare le tradizioni dell’antico Stato slavo triunitario. Allo stato attuale delle cose, il porto di Fiume che segna la più breve congiungente tra il bacino danubiano ed il mare Adriatico, non rappresenta che la testa di linea dei commerci magiari che si stacca da Buda-Pest, per Zagabria. Ma è una semplice via di transito e non già un’arteria o il grande collettore delle energie e delle attività dell’interno della provincia, inaridite appunto a profitto dell’ Ungheria. Il bilancio croato sopporta tre specie di oneri: per gli affari comuni dell’impero, per gli affari comuni dell’Ungheria e infine per le autonomie locali. Ed il disponibile per queste ultime è sempre inferiore al 40 */0 dei proventi totali della Croazia.