— 71 — con docilità quest’opera di asservimento politico ed economico dell’Europa Balcanica, tutta la Germania è destinata a sostituirlo, come è detto più sopra. Nel momento attuale, il grande Impero tedesco preme con la necessità impellente di trovare sbocco sicuro e rimunerativo ai suoi capitali sovrabbondanti, ai suoi commerci in fiore. L’Austria, direttamente interessata in quest’orbita, non può chiedere di meglio che di aprire alle sue stirpi slave e magiare uno sbocco rimunerativo verso l’Oriente, in guisa da distrarle dalle lotte interiori e di dar modo ad esse di rivolgersi, lentamente e sicuramente, alle vagheggiate forme federative, la #fella polare dell’avvenire della Monarchia Austro-Ungarica. * * Ed il pangermanismo, con la sua marcia continua e decisa, ha ottenuto, dei giorni nostri, un vero e proprio trionfo nei Balcani, costituendosi urna via di gran traffico lungitudi-nalmente alla penisola ; via che è pregio dell’opera di esaminare in particolare sotto l’aspetto economico e politico, per quanto ha attinenza alla situazione avvenire dei traffici sull’Adriatico inferiore. « Ciò che ostacola lo sviluppo della questione d’Oriente, « che scompagina i termini del problema e ne rende difìi-« cile lo scioglimento, scrisse di questi giorni il Chèradame, « è l’attitudine assunta dalla Germania nell’impero Otto-« mano » (1). L’interesse e l’importanza che quest’ultima ripone nell’impresa industriale nascente, cioè nella grande linea ferroviaria così detta di Bagdad, destinata a collegare Amburgo, Vienna, Buda-Pest, Costantinopoli, Konia e Mossul al golfo Persico, simboleggia lo spirito di codeste tendenze e permette di valutarne gli effetti economici e politici sull’Adriatico, sul (4) La Haeedoine et le chemin de fer de Bagdad. — Plon-Nourrit Editeurs, 1903, pagina 5.