Prefazione. «c I ricordi del passato per il presente I « le energie economiche ed i risparmi « del presente per l’avvenire ». Ogni anno, come al comparire della primavera si aprono al bacio del Sole le rose per le floride convalli del Vardàr, così si schiudono alla speranza gli animi delle genti balcaniche che anelano alle libere forine di una feconda autonomia. Ma ben presto, le rose e le speranze si chiudono, le une al soffio della caldura del deserto, le altre alla reazione implacabile ed alla malafede musulmana. Pure, da qualche tempo, ai disinganni sopravvive un resto di forza che fermenta e che si accresce con gli anni e con le primavere. E la coscienza delle genti balcaniche che si matura, si rinvigorisce e' giganteggia. Campata tra l’Occidente e l’Oriente del bacino del Mediterraneo, la penisola balcanica è sempre stata terra fatale per i transiti, per i fecondi contatti dei commerci e dei traffici d’Europa. Le legioni di Paolo Emilio, di Siila, di Pompeo e di Ottaviano vi sono