IL FOLKLORE E IL d’aNNUNZTO 99 lettale; la leggenda del nuovo Messia, Oreste di Cappelle, ricca di prodigi e di miracoli; la leggenda del santuario di Casalbordino, e molte altre accennate, però, più che narrate, sacre alcune, altre profane, improntate tutte a un certo sentore di religiosità, e segnatamente quelle numerosissime avvoltesi ai tronchi e fiorite tra i rami degli alberi, narranti ancora alle turbe la mirabile vita di Gesù e di Maria. " La leggenda cristiana si avvolgeva ai tronchi, fioriva tra i rami. Nel grembiule della Madonna fuggiasca, inseguita dai Farisei, il bambino Gesù si mutava in frumento traboccante. Nascosto nella madia, faceva lievitare la massa del pane rendendola inesauribile. Su i lupini secchi e spinosi, che avevano ferito i dolci piedi della Vergine, pesava una maledizione; ma il lino era benedetto, perché con le sue onde aveva abbagliato i Farisei. Benedetto era anche l’ulivo, perché aveva ospitato la Famiglia nel suo tronco e l’aveva illuminata col suo olio puro. E benedetto era il ginepro che aveva tenuto chiuso in sé l’infante; e benedetto l’agrifoglio per lo stesso atto cortese; e benedetto l’alloro perché prodotto dal suolo asperso dell’ acqua già data in lavacro al figliuolo di Dio Ed ecco motti e frasi dialettali disseminate nel romanzo, locuzioni abilmente italianeggiate, reminiscenze e richiami del saper popolare che suggeriscono imagini e similitudini al Poeta, vigile e acuto ricercatore di perle buone, tra