xiv PREFAZIONE Mila di Codra (una Maddalena redenta dal-l’amore), e non ha pensato che essa, Aligi, Lazzaro, Ornella e Candia e Vienda sono figli del popolo senza storia, figure simboliche e, al tempo stesso, reali, espressioni della psicologia popolare, in ciò che ha di più vivo e permanente; è andata vagando fra letterature e filosofie straniere e lontane, e non ha visto che si trattava di materia nostra, quasi tutta nostra, e di casa; non ha capito che la sovrana virtù della Figlia di Iorio è tutta nello spirito che accende ogni parola, che impregna ogni gesto, che colorisce ogni immagine, che infervora ogni personaggio, che anima e drammatizza ogni situazione. Lo spirito che trasforma magicamente lingua e sintassi, imprimendo loro un suono e un ritmo nuovo, che trae dalle oscure sorgive scienza e costume, che interpreta e ravviva superstizioni e pregiudizi. Di tutto ciò la critica non ha fatto gran caso ; non s’ è data nemmeno premura di spiegarlo. Né certo m’illudo d’averlo spiegato io, anche se 1’ ho tentato. Ho voluto solo additare questo problema, che merita e chiede una trattazione ampia e metodica: il folklore nella letteratura. Giacché m’ è avvenuto di scrivere più parole che non volessi, mi si permetta di aggiungerne alcune altre per dare un consiglio al benigno lettore.