Vili PREFAZIONE abbracciarla, e, quindi, dominarla e valutarla a dovere. I folkloristi veri sono pochi, ancorché molti si occupino di folklore : né potrebbe essere diversamente, per molte e molte ragioni. Chi agevola o favorisce in Italia lo studio del folklore ? Chi porge la mano ai novizi ? Chi li introduce nel suo mondo vastissimo? Da quale cattedra esso viene insegnato? Con quale istituzione viene messo in valore? Quale carriera schiude il suo studio? Chi ne ha trattato con sani intenti divulgativi? Chi lo ha ordinato e semplificato? Chi ne ha tracciato in modo definitivo il metodo di studio? Chi gli scopi cui può essere rivolto? Quando mai è stato ripartito convenientemente? Chi lo ha definito? Chi ne ha lumeggiata la utilità rispetto alle varie discipline e alla stessa vita quotidiana? Chi ne ha raccolti in musei i segni disparatissimi, gli innumerevoli avanzi, le infinite manifestazioni, per istruzione e vantaggio del pubblico ? Si moltiplicano i manuali di tutte le discipline; del folklore v’ha sì e no un manuale, che sia alla portata di tutti. Né alcuno lo insegna da alcuna cattedra, né alta né bassa, né universitaria né media. E sì può sperare, si può pretendere che il folklore sia conosciuto e pregiato quanto si deve? Dico quanto si deve, perché di folklore hanno da intendersi professori e maestri, occu-