PROBLEMI FONDAMENTALI DEL FOLKLORE 51 visibile, il rancore il suo consigliere, il pensiero della difesa, e, se occorra, dell'offesa, sarà la sua preoccupazione costante. Invece di amarla, odierà la natura, e moltiplicherà, a suo cruccio e tormento, i pericoli immaginari, ne accrescerà la intensità e la minaccia, e vivrà in una specie di ossessione. Proprio come quei poveri malati che trepidano di persecuzioni imaginarie, e scoprono, a volte, nemici ipotetici negli stessi famigliari. Di quanto la morale dell’ uno si distacchi da quella dell’altro ognuno vede, senza bisogno di altre parole. Dileguato l’errore, splenderà a tutti la luce perpetua della verità e della bontà! Qui si fa strada una triste riflessione. Pensate: vivere tutta la vita, dalla nascita alla morte, in mezzo all’ errore, in un groviglio di errori, mentre la scienza che degli errori ha trionfato, illumina la nuova civiltà. Vivere nel dintorno della scuola, della scuola di sapienza, voglio dire, forse sulla sua stessa soglia, senza potervi mai entrare, senza desiderare di entrarvi. Essere accanto alla civiltà e rimanerne fuori, anzi al di sotto. Conversare, convivere con gli uomini del secolo ventesimo, e serbare la mentalità di dieci secoli addietro! Oh ! è ben triste ! Ed è ben mortificante per noi, uomini di scienza e di coltura, vedere questa vergogna e non cancellarla, sentire la distanza che ci